Operatori nella Rsa per 10 giorni
di Andrea Magri

L'iniziativa della Fondazione Falck di Vobarno per rispondere all'emergenza in corso e per tutelare gli ospiti e il personale, come spiega il presidente Andrea Magri


 
In riferimento all’articolo apparso sulla testata giornalistica Brescia Today in questi giorni, il C.D.A. della Fondazione I. R. Falck di Vobarno, vuole precisare quanto segue:

Pur capendo il timore della ragazza per la propria mamma, noi tutti siamo orgogliosi quanto lei di avere alle dipendenze tante mamme che come la sua, in questo momento così delicato e triste, hanno accettato di comune accordo con la dirigenza di essere presenti in struttura giorno e notte e per diversi giorni.

Questa dolorosa situazione ci ha costretto a fare delle scelte e quindi a chiedere al nostro personale chi fosse disponibile a fare questo immane sacrificio, perché di questo si tratta, e rimanere “accampate” in Fondazione per alcuni giorni senza uscire per il bene loro e dei nostri cari ospiti.

Vogliamo anche ricordare che da parecchie settimane siamo sotto organico dovuto a numerose malattie avvenute in concomitanza del famigerato Coronavirus e che di conseguenza siamo dovuti arrivare a questa scelta iniziando a scoprire alcuni nostri ospiti che accusavano sintomi sospetti e che quindi si doveva operare subito e con estrema urgenza, senza perdere tempo.

La nostra Coordinatrice Dott.ssa Sara Mora si è messa subito al telefono nella giornata di domenica 29 marzo u.s. in accordo con la Responsabile Sanitaria della struttura Dott.ssa Zani, con il Presidente Magri ed il Vice Presidente Valdini e con l’avvallo di tutto il C.D.A. ha iniziato a contattare tutto il nostro personale per chiedere la disponibilità in questo momento così difficile per tutti noi.

Avendo avuto risposta affermativa di alcune operatrici, con l’aiuto del Sindaco di Vobarno Paolo Pavoni, di alcuni operatori della Protezione Civile, operai del Comune e la disponibilità degli Alpini di Vobarno, si è iniziato ad allestire un salone con brandine coperte varie ecc. che avrebbe dovuto essere il dormitorio e poter dare un giusto e decoroso, anche se provvisorio, alloggio a chi doveva stare lì per circa una decina di giorni.

Alla sera stessa era tutto pronto e predisposto per l’alloggio delle nostre care operatrici, che non finiremo mai di ringraziare e debitamente riconoscere.

Ben 7 operatrici ASA, 8 infermieri, una dott.ssa e la coordinatrice di struttura per una decina di giorni rimarranno in struttura per fronteggiare la situazione di emergenza occupandosi di gestire la zona rossa dove sono stati isolati alcuni pazienti sospetti e alcuni pazienti Covid. Con il personale attivo si riescono a gestire i turni ma saltando i riposi. Il personale ha accettato e si è reso disponibile ad effettuare più turni con numero ridotto di ore piuttosto che turni di 12 ore considerati troppo massacranti per 10 giorni consecutivi. Il personale sanitario che ha deciso di prendere parte all’équipe (tramite accordo volontario ed un importo economico adeguato) sta facendo un grosso sacrificio personale con un unico obiettivo di fornire una qualità assistenziale ottima agli ospiti. Il gruppo di emergenza terminerà il progetto l’08/04 ma, come ben sappiamo, l’emergenza è destinata a durare ancora, purtroppo, per molto tempo ma questa sperimentazione ha l’obiettivo di addestrare il personale a seguire protocolli e procedure precisi che rispettino tutte le manovre di controllo e prevenzione.

Il personale sanitario di RSA, che non è specializzato come le terapie intensive o i sub acuti, VUOLE CHE I NOSTRI OSPITI siano forniti di cure idonee e seguiti con dolcezza ed umanità perché soprattutto di questo hanno bisogno. La situazione è molto fragile ma il gruppo di emergenza sta dando anima e cuore.

Tutto il personale che partecipa a questo “progetto” ci tiene a far sapere che sono orgogliosi di fare questo sacrificio, per il bene degli ospiti della struttura e per il bene dei loro familiari.

E’ quindi comprensibile la preoccupazione della ragazza per la propria mamma, ma creda che anche noi tutti siamo preoccupati per questa insolita ed incredibile situazione e che nessuno avrebbe voluto vivere, soprattutto a noi che dobbiamo quotidianamente rispondere di tutti i nostri operatori e soprattutto dei nostri cari nonni/ospiti.

Però vorremmo anche ribadire la straordinaria situazione che stanno vivendo gli accampati, basta vederle attraverso le foto allegate, con spirito di abnegazione e soddisfatte del loro servizievole lavoro / sacrificio, testimoniando ai loro famigliari che stanno bene e che possano essere orgogliosi di loro e della scelta che hanno fatto e noi del C.D.A. siamo vicini a loro con la consapevolezza di tutto quello che stanno facendo, grazie di cuore a tutte/i.

Siamo tutti in un momento di sfinimento fisico, psicologico e mentale ma bisogna avere i nervi ben saldi in modo che tutto vada per il meglio e che si possa il più presto possibile vedere la luce in fondo al tunnel in modo che questa ragazza possa riabbracciare quanto prima la sua cara mamma ed i famigliari tutti possano rivedere presto i propri cari che sono ospiti presso di noi e che sono la cosa più preziosa che noi abbiamo.


NB: Un ringraziamento da parte di tutti noi a tutti quelli che ci sono vicini e che ci stanno aiutando in ogni modo possibile, con donazioni e con la loro vicinanza.

 
Andrea Magri
Presidente Fondazione Falck ONLUS

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