Canoni idrici, quota più alta per la montagna lombarda
di Redazione

Pirellone approva modalità di assegnazione derivazioni idroelettriche. Massardi (Lega): “Resa giustizia ai territori di montagna, con l'obiettivo di trattenere più risorse possibile in loco”


Via libera dall’Aula del Pirellone alla Legge che disciplina le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche in Lombardia. Nel merito sono intervenuti i consiglieri regionali della Lega e firmatari di alcuni emendamenti approvati, Francesco Ghiroldi e Floriano Massardi.

“Questa nuova Legge – spiegano Ghiroldi e Massardi – rappresenta una delle iniziative più attese dai territori di montagna, specialmente dalle nostre valli bresciane e concretizza una delle battaglie autonomiste storiche della Lega.

Questa Legislatura regionale si differenzia da quelle precedenti proprio per l’attenzione alla  montagna e alle sue politiche di sostegno, come dimostrato anche dall’istituzione di un assessorato ad hoc.

La legge approvata nei giorni scorsi rappresenta il passaggio finale di un percorso iniziato con il provvedimento nazionale approvato nel febbraio del 2019 su spinta della Lega, che contempla la regionalizzazione delle opere idroelettriche, nel caso di scadenza delle concessioni, decadenza o rinuncia alle concessioni.

Viene quindi data la facoltà alle Regioni di assegnare le concessioni e disciplinare con legge regionale i criteri e le procedure relative alla grandi derivazioni idroelettriche, ed è proprio quello che abbiamo fatto quest’oggi.

Tutto questo senza prescindere dal contesto in cui ci si muove: i territori di montagna, dove si collocano le principali centrali idroelettriche, sono aree che soffrono lo svantaggio cronico di servizi. Da ciò derivano tutta una serie di problemi seri, fra cui la difficoltà di fare impresa e lo spopolamento. Un fenomeno che in ultima istanza genera un impoverimento per tutti, non soltanto per chi abita la montagna e le valli.

Questo è il motivo per cui è fondamentale che le comunità di montagna possano godere a pieno dei benefici di una delle poche risorse di cui dispongono, ovvero l’acqua. Anche a compensazione per il deturpamento subito da questi territori, dove insistono bacini, condotte, centrali, dighe e linee elettriche.

Vanno proprio in questa direzione gli emendamenti da noi presentati, che servono a potenziare ulteriormente questo testo, ma soprattutto hanno la finalità di consentire alla montagna di trattenere in loco più risorse possibili. A questi si somma un Ordine del Giorno, di cui siamo primi firmatari, che chiede per il futuro la possibilità di portare fino al 100% (oggi approvata all’80%) la quantità di risorse che resteranno nelle aree dove si produce energia idroelettrica.

Si tratta di un primo passaggio e non certo dell’ultimo – concludono Ghiroldi e Massardi – ma posso dire con certezza che la strada intrapresa da Regione Lombardia sia quella giusta”.

Fonte: comunicato stampa

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