Valsir: produzione al 30%
di val.

A casa per due settimane tutti i collaboratori con problemi di salute o di famiglia, ma anche chi aveva semplicemente paura


«Non abbiamo potuto fermarci del tutto, ciò che produciamo serve ancora ogni giorno nei cantieri che sono rimasti aperti, anche quelli per realizzare nuovi spazi ospedalieri. Poi ci sono gli ordini precedenti da evadere e, non per ultimo, c’è un mercato da presidiare: perché è un attimo farsi portar via clienti importanti e non ritrovarli più quando poi sarà possibile riprendere a pieno ritmo la produzione. Anche questo è responsabilità d’impresa».

Così Andrea Niboli, patron di Valsir, la terza e robusta “gamba” del gruppo Silmar, che si occupa anche di Marvon e Oli.

In Marvon, anche la prossima settimana, rimarrà chiusa la galvanica, che vale il 70% degli occupati.
Per Oli la chiusura della produzione è totale per 15 giorni.

In Valsir, invece, sono ancora al lavoro circa il 30% degli addetti: «Abbiamo lasciato a casa tutti coloro che avevano anche il minimo problema di salute, chi doveva occuparsi della famiglia e anche chi aveva solo paura – ci dice ancora Andrea Niboli -. Per chi è rimasto abbiamo adottato tutte le necessarie precauzioni igienico sanitarie: dotazioni igieniche, distanza minima di due metri uno dall’altro, anche in mensa coi turni, chiusi gli spogliatoi che per questo periodo è meglio che si facciano la doccia a casa».

Sappiamo che Andrea Niboli è fra gli imprenditori che hanno elargito una grossa somma nella raccolta fondi organizzata dal Giornale di Brescia e dalla Fondazione Comunità Bresciana “AiutiAmoBrescia”.

Lui però preferisce non parlarne: «Se ci sarà ancora bisogno sono qui, ognuno di noi deve fare la sua parte».

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