Egregio signor sindaco
di red.

In merito alla serata di conferimento della cittadinanza onoraria vobarnese alla signora Nidia Cernecca, ci scrivono alcuni cittadini vobarnesi. Una lettera aperta che chiede al sindaco di prendere posizione



Egregio Signor Sindaco
Come Lei certamente sa il Giorno del Ricordo è stato istituito con la Legge 30 marzo 2004 n. 92, per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale»; il Giorno del Ricordo non è una ricorrenza di parte, ma è una solennità civile che appartiene a tutto il popolo italiano.

In occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo 2020, nella serata del 12 febbraio scorso, l'Amministrazione comunale ha voluto conferire a maggioranza la cittadinanza onoraria del Comune di Vobarno alla prof.ssa Nidia Cernecca.

Pur nel rispetto delle sofferenze subite e delle vicende personali di cui la signora è stata vittima, è evidente a tutti che la lettura che la Stessa propone degli eventi relativi al confine orientale è una lettura marcatamente di parte e, a nostro avviso, estranea allo spirito della Legge che ha istituito la ricorrenza del 10 febbraio.

Rimarchiamo questo aspetto proprio perché, se ci sono vicende che più di altre richiedono sforzo di conoscenza, rigore storiografico e serietà intellettuale, queste sono proprie le vicende che riguardano il cosiddetto "confine orientale", caratteristiche che non ci pare di rilevare né nelle testimonianze della signora Cernecca, né nelle sue pubblicazioni.

Inoltre nel corso del suo intervento la signora si è, diciamo così, "lasciata andare" ad affermazioni, riprovevoli nei toni e gravi nei contenuti, esprimendosi in maniera esplicitamente offensiva nei confronti dell'onorevole Tina Anselmi (che noi ricordiamo come presidente della commissione che indagò sulla Loggia P2), della senatrice Liliana Segre nonché dello stesso Presidente della Repubblica.

Il giudizio espresso inoltre sulla scuola italiana
- mettendo in gioco, tra l'altro, anche il corpo insegnante dell'Istituto comprensivo di Vobarno - è decisamente imbarazzante e sopra le righe.

Ci appare evidente che le sofferenze subite e le vicende vissute, per le quali - lo ripetiamo – Le manifestiamo il nostro rispetto, non costituiscono una sorta di licenza per esprimersi a ruota libera contro le istituzioni della Repubblica.

Signor Sindaco, ci rammarichiamo che l'occasione di una ricorrenza civile si sia trasformata in uno sgangherato comizio. In qualità di cittadini vobarnesi, che hanno in Lei la propria rappresentanza istituzionale, Le chiediamo di dissociarsi dalle affermazioni e dai toni della signora Cernecca, auspicando che in occasione della celebrazione delle ricorrenze civili si possa recuperare all'interno della comunità vobarnese la dimensione della collaborazione e del confronto, superando il clima di astiosa contrapposizione che caratterizza, in questi ultimi tempi, la vita politica dell'Italia.

Distintamente
Lettera firmata da alcuni cittadini vobarnesi

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