Educazione
di Sal Paradise

C’è una cosa che lega i video di Chiara Ferragni e quelli di Matteo Salvini, gli annunci di Matteo Renzi e le “stories” dei calciatori di serie A, delle soubrettes o di chiunque “conti” e sia in possesso di un profilo social



Se prima di adesso la quasi totalità del potere comunicativo era in possesso della sola televisione, oggi essa conta molto poco in confronto a sua maestà il web. Ciò lo sappiamo tutti ed è inutile ribadirlo.

Non è scontato invece dire che agli adolescenti (e non solo a loro) servirebbero dei buoni esempi, e non degli adulti (o presunti tali) operanti scemenze da web, o sciorinanti pochezza e volgarità nell’ottica di raccattare likes e potere.

Fino a poco tempo fa si veniva invitati a seguire dei buoni esempi, così da imparare in futuro a stare al mondo. Oggi sembrerebbe si istighino le nuove generazioni a comportarsi nei modi più frivoli ed ignoranti, preferendo l’immagine ai contenuti e relegando sempre più il sapere a roba d’élite, quando invece dovrebbe essere la normale aspirazione di chiunque.

Magari perché la Cultura fa paura, soprattutto a chi sull’ignoranza basa il proprio consenso e la propria affermazione. Perché in fondo questa incultura e questi falsi modelli servono a chi?

Il filosofo americano Emerson sosteneva che “finché un uomo pensa, egli è libero”. Forse è per questo motivo che non veniamo più educati a farlo.



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