Voci del Carnevale, la sapienza delle donne
di Marisa Viviani

Il secondo appuntamento dell'iniziativa "Il saper fare del passato" si è focalizzato sulle conoscenze e abilità delle donne nella confezione e decorazione dei costumi di màscär e bälärì del Carnevale di Bagolino


Il gruppo "Voci del Carnevale" di Bagolino, promotore dell'iniziativa "Il saper fare del passato", ha incentrato la seconda serata dimostrativa ancora sulle conoscenze e abilità delle donne nella confezione e decorazione dei costumi di màscär e bälärì, in particolare nella produzione di sfrànze, cämìse, gède, träcòle (frange, camicie, grembiuli, tracolle), che riguardano l'abbigliamento "dèlä étä énsö́ (dalla vita in su).

Lo storico Luca Ferremi ha introdotto brevemente il tema della serata, rimarcando il carattere non casuale dei vari componenti dell'abbigliamento, che nel loro insieme fanno parte di una vera e propria vestizione cerimoniale, meticolosa e inderogabile; la produzione di tutti gli elementi del costume sottende quindi il perpetuarsi del rito della danza e di tutti gli aspetti caratterizzanti questo specifico carnevale.

In un clima di vero interesse da parte del pubblico intervenuto, il gruppo delle Laorète dedito ai lavori di cucito, ricamo, tessitura ha dimostrato l'esecuzione dei vari capi di abbigliamento, trasformando l'ambiente in un attivissimo e allegro laboratorio di creatività e abilità manuale, dove si è vista concretizzata l'antica sapienza delle donne trasmessa da madre a figlia a nipote, che le attuali generazioni continueranno a tramandare come bene culturale immateriale e patrimonio della loro comunità.

A questo proposito va sottolineato l'impegno profuso da molti anni dalle Laorète nell'insegnamento di questi saperi alle bambine e ragazze (e anche ai maschi interessati), nonché il lavoro volontario svolto presso la casa di riposo con le signore ospiti per il mantenimento delle capacità manuali. Ed è rimarchevole la circolarità di queste competenze, che non si esauriscono nell'esercizio momentaneo di una festa, ma fanno parte di una ricchezza culturale che si esplica nella vita personale e sociale con continuità.

Le serate dedicate ai lavori femminili hanno rappresentato un'occasione di forte riconoscimento della sapienza delle donne, facendo emergere dalle quinte della grande scena del carnevale il loro imprescindibile protagonismo. Il lavoro femminile si presenta così come elemento insostituibile nella realizzazione del carnevale, in parte festa, in parte rito profano con forte connotazione di sacralità, ma comunque profondamente radicato nella storia di questa comunità.

Il coronamento della valorizzazione degli antichi saperi delle donne, e del ruolo di primo piano da esse interpretato nella rappresentazione del carnevale, avverrà nella serata di Giovedì 6 Febbraio con la dimostrazione di un altro capolavoro di abilità e competenza manuale, la vestizione del cäpél dä bälärì. Nella serata di Giovedì 30 Gennaio invece, toccherà agli uomini dimostrare tutta la loro capacità ed esperienza nella costruzione di sgàlbär, cäägnö́i, séste, màscäre. Sempre alle ore 20,45 presso Sala Polifunzionale in via San Giorgio.


Nelle foto di Luciano Saia: Esposizione di tracolle, camicie e lavori in corso d'opera
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