Senatrice col chador: «In Libia sbarco io»
Vedi un po' cosa ti capita in rete: Carmelo Lentini, direttore di agrigentoflash.it, ci segnala il caso di una senatrice leghista lampedusana e della sua provocazione che ha come oggetto i clandestini che sbarcano nella sua isola.

Carmelo Lentini, giornalista di Agrigento, direttore di agrigentoflash.it, ci segnala il caso di una senatrice leghista lampedusana, Angela Maraventano, e della sua proposta provocatoria che ha come oggetto i clandestini che giornalmente sbarcano nella sua isola.
“Caro Ubaldo – ci scrive -, ti invio questa intervista della prima donna lampedusana a ricoprire un ruolo nella politica nazionale.
A Lampedusa la chiamano "la pasionaria", per il forte attaccamento alla sua meravigliosa isola. Questo farà capire ai tuoi lettori com’è possibile che una donna del Sud abbia scelto la Lega Nord, oltre che il carattere focoso della nuova senatrice.


Cercasi un passaggio per la Libia. E' questa l'ultima provocazione politica della senatrice Angela Maraventano, vice sindaco di Lampedusa, che ieri, vestita con un chador a coprirle il capo, ha chiesto un posto a bordo alle motovedette che, quotidianamente pattugliano il Canale di Sicilia.

"Non si tratta di una protesta – tiene a precisare -. Sto solo chiedendo alla motovedetta della Guardia di Finanza se mi può dare un passaggio per il più vicino porto libico, perchè vorrei visitare la Libia. Visto chei clandestini li vanno a prendere a sessanta, settanta, cento miglia, un posto ci sarà. Voglio andare a vedere com'è la situazione, come vivono queste persone, se possono vivere dignitosamente nella loro terra, perchè noi non possiamo offrirgli nulla: non possiamo dargli un lavoro e non possiamo dargli una casa. Siccome la costa è vicina, e comunque non abbiamo le possibilità economiche per affrontare il viaggio, se ci danno un passaggio noi andiamo a vedere con i nostri occhi qual è la situazione. Chiederò a tutte le forze armate presenti, ma se riceverò risposte negative chiederemo un passaggio ai pescherecci".

Quali sono, a suo parere le responsabilità del governo libico?
"Il governo della Libia non fa nulla per salvare la propria gente, ma io non voglio essere complice di questi trafficanti di uomini. Questo massacro deve finire. In questi anni si è solo giocato, non si sono cercate delle soluzioni. Adesso abbiamo un pacchetto sicurezza, che comunque secondo me dovrebbe essere reso ancora più rigido”.

Quindi lei sostiene l'utilità del reato di clandestinità anche per arginare il fenomeno.
"E' normale, perchè questa gente viene presa in giro da questi trafficanti, e quindi anche se loro non hanno colpa dovranno sapere che ci sarà il rischio di essere arrestati. Noi vogliamo bloccare questo traffico, perchè questa gente deve essere aiutata a vivere dignitosamente nella propria terra. E' vergognoso che ancora nel terzo millennio esista la clandestinità. Non poniamo un problema di colore della pelle, vogliamo solo che queste persone vengano qui solo se sono fornite dei documenti, perchè altrimenti non possiamo offrirgli nulla.”.

Lei è stata per molto tempo un caso politico nazionale: una lampedusana che diventa leghista.
"Guardi io non sono diventata leghista per il problema dei clandestini, lo sono diventata per i tanti problemi della mia isola. Non abbiamo un ospedale, non abbiamo i trasporti, non abbiamo le strade, non abbiamo le scuole, non abbiamo l'acqua. Tanto per farle capire la situazione, i bambini sono andati a scuola per un anno in una chiesa, perchè mancano le strutture. Io sono stata la prima a premere per accogliere ed assistere queste persone, ormai più di vent'anni fa. Ma quando ho capito che dietro questo c'era un traffico di denaro ho detto basta”.

di Gioacchino Schicchi
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