Lavori fermi in municipio
di val.

Stiamo parlando di quello di Idro: i lavori doveva partire un paio di mesi fa, ma sono fermi al palo, con l’Amministrazione che sta valutando migliorie al vecchio progetto. Lo "sfrattato" Ufficio postale al momento rimane a Lavenone




«C’è il fatto che la stagione non è quella giusta per i lavori di muratura, ma anche che stiamo valutando con la ditta vincitrice dell’appalto alcune modifiche rispetto al progetto iniziale».

Così il sindaco di Idro, Aldo Armani, quando gli chiediamo come mai, a due mesi dallo sgombero del municipio, i lavori che in un anno a partire dallo scorso mese di novembre avrebbero dovuto rimetterlo a nuovo, sembrano fermi al palo.

Osservandolo dall’esterno, infatti, il vecchio stabile presenta solo alcuni segni di test eseguiti sulle pareti e, appeso ad una finestra, l’innesto in plastica di quello che dovrà diventare uno scivolo per evacuare macerie e calcinacci delle lavorazioni interne.
Nient’altro: nessuna impalcatura o transenna, men che meno il classico pannello (obbligatorio) sul quale vengono riassunti i dati delle operazioni in atto.

Insomma: il cantiere ancora non esiste
.
«Il progetto per la sistemazione del municipio era datato, ricordo che non siamo stati noi, che siamo arrivati dopo, a predisporlo – aggiunge il sindaco -. Riteniamo a questo punto che possa essere migliorato e stiamo verificando questa possibilità.
Speriamo di riuscire a definire il tutto al più presto, in modo che i lavori possano riprendere a pieno ritmo».

Di più al momento su questa trattativa non è dato di sapere.
Viste le premesse, non poteva almeno restare per il momento al suo posto l’Ufficio postale, in modo da evitare il disagio di doversi rivolgere a quello pur potenziato di Lavenone?

Già perchè dallo scorso 7 novembre, con lo sgombero totale dell’edificio comunale che ospitava anche Poste ed ambulatori, i cittadini di Idro per le frequenti pratiche postali devono rivolgersi altrove.
C’è da dire che, proprio per limitare questi disagi, l’Amministrazione comunale aveva messo subito a disposizione una sistemazione provvisoria, al civico 12 di via San Michele. Al momento però questa sede viene utilizzata solo per lo smistamento della corrispondenza.

«L’Ufficio postale, per esigenze tecniche, non poteva rimanere lì un solo giorno di più – è perentorio Armani -. Speriamo che anche questa situazione possa essere al più presto risolta con l’apertura dell’Ufficio in via San Michele.
Noi la nostra parte in tal senso l’abbiamo fatta, tocca alle Poste di adeguarsi».

Un ritardo di qui, un ritardo di là, ognuno ha le sue giustificazioni.
Di questo passo, lo teme anche il sindaco, sarà difficile arrivare entro l’anno all’inaugurazione del nuovo municipio.

I lavori previsti sono di tipo strutturale, cioè riguarderanno il rifacimento della facciata, l’adeguamento alle norme antisismiche, la riqualificazione energetica, l’abbattimento delle barriere architettoniche ed una nuova disposizione degli spazi.
Per fare ciò è stato stanziato un milione di euro (ex Odi).
La gara è stata vinta da una società torinese con un ribasso del 25%.

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