La terra trema, nessun danno
di val.

Un po' di paura da parte dei cittadini, ma nessun danno, almeno secondo le prime notizie pervenute in redazione, in seguito alla scossa di terremoto percepita distintamente alle 20 e 23 di questo martedě sera, fra Vobarno e Salň.

La terra è tornata a tremare ieri sera fra il Garda e la Valle Sabbia alle 20 e 23. Una scossa classificata dagli osservatori fra il terzo ed il quarto grado della scala Mercalli. Di violenza tutto sommato ridotta, dunque, insufficiente a causare danni alle case o alle cose.
Più che adeguata, tuttavia, perchè per molti valsabbini e lacustri tornasse alla mente la notte del disastro, quella del 24 novembre del 2004, quando le case sussultarono ed oscillarono fin nelle fondamenta e vi si aprirono crepe nelle quali poteva passare un braccio.

Non ci stancheremo mai di dirlo: pura fortuna se non ci furono vittime. Anche ieri, come allora, il sisma ha scaricato la sua potenza lungo l’asse sabbioso che da Salò va fino a Sabbio Chiese.
La ridotta potenza però ha fatto in modo che a Clibbio di Sabbio Chiese, la frazione che ebbe a subite la caduta massi dalla montagna oltre che gravi lesioni sismiche a quasi tutte le case, questa volta nessuno se ne sia accorto. Così anche a Sabbio Chiese, a Villanuova e a Gavardo.
Il tremore è stato avvertito distintamente soprattutto a Salò, dove sono state molte le persone che hanno preso a bersagliare il centralino dei carabinieri chiedendo se c’era pericolo, se qualche cosa era crollato, se era più pericoloso mettere il naso fuori casa o restarci dentro.

La scossa è poi risalita da Roè Volciano raggiungendo decisa Vobarno: “In quel momento mi trovavo in auto e non mi sono accorto di nulla – ci ha riferito il sindaco Carlo Panzera - . Al mio arrivo al bocciodromo dove ero atteso per le finali del Palio insieme al parroco ho saputo che nelle case se n’erano invece accorti, eccome”.
Panico? “Non ho avuto notizia di momenti di smarrimento da parte di alcuno. Ho effettuato un giro di telefonate e mi sono assicurato che non ci fossero danni alle persone o alle cose”. A quanto pare nessuno è sceso in strada gridando di paura, insomma.

Una cosa però è certa: dal terremoto del 2004 sono trascorsi tre anni e mezzo abbondanti, ma sono pochi per dimenticare. Basta una scossa tutto sommato lieve come quella di ieri, infatti, che ad andar bene, cioè se non subentra della fifa nuova, salta fuori quella vecchia, tutta quanta. Si tende a dimenticare, fortunati quelli che ci riescono alla svelta, quante fossero le case lesionate e gli sfollati, i costi e le attese, i sacrifici.
La paura no. Quella basta un niente per farla tornare a galla.
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