«Sospendere il progetto del maxi-depuratore»
di Redazione

Comitato Gaia, comitato Referendario Acqua pubblica e Tavolo Basta veleni chiedono alla Provincia di sospendere il progetto del depuratore del Garda fino al controllo della condotta sublacuale previsto per la prossima primavera


«Dalle parole bisogna passare ai fatti». Il comitato Gaia, il comitato Referendario Acqua pubblica e il Tavolo Basta veleni chiedono di sospendere il progetto del depuratore del Garda.

L'ultimatum è contenuto in una lettera indirizzata ai vertici della Provincia, al neopresidente dell'Ato Aldo Boifava, al presidente di Acque Bresciane Gianluca Delbarba e ai sindaci di Montichiari Marco Togni e di Gavardo Davide Comaglio.

Secondo i comitati, contrari alla scelta di depurare le fogne del Garda negli impianti di Gavardo e Montichiari, le dichiarazioni delle istituzioni devono avere un seguito.

«Nella seduta della Consulta Provinciale
per l’Ambiente convocata in data 12/12/2019 si evidenziò la necessità di valutazioni sulla tenuta e lo stato di consistenza della condotta sub lacuale e sulla validità dell’ipotesi di ampliare l’attuale depuratore ubicato a Peschiera del Garda con conseguente mantenimento della condotta” e ad alcune affermazioni fatte dal Presidente della Provincia in una trasmissione televisiva in cui affermava che “se la condotta è in sicura e funzionante può rimanere al suo posto per altri 20/30 anni”.

Facciamo seguito pertanto a tali affermazioni che trovano anche riscontri successivi sia da parte dello stesso presidente su tale necessità ma soprattutto sulla conferma dell’ing. Mario Giacomelli di Acque Bresciane che nell’assemblea pubblica di Salò in data 10/12/2019 affermava che ad oggi la condotta è funzionante ed efficiente e che lo stato di salute della stessa potrà essere confermato solo con la video ispezione in programma a primavera 2020.

Chiediamo pertanto di dare seguito formalmente a tali dichiarazioni con atti formali che esplicitino la volontà della Provincia di Brescia per operare scelte supportate dalla “scienza” come più volte affermato dal Presidente Alghisi. Chiediamo pertanto agli enti preposti di sospendere ogni ulteriore atto in riferimento al progetto di fattibilità tecnico economica di Acque Bresciane ma in particolare che tale richiesta venga anche inoltrata con urgenza agli enti omologhi della sponda veronese il cui progetto è dipendente delle scelte che verranno poste in essere a seguito della risposta alla lettera del Presidente della Provincia e della video ispezione della condotta prevista per la primavera 2020».
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