Quasi ultimata la canonica di Condino
di Aldo Pasquazzo

Sono ormai in fase di completamento i lavori relativi alla conservazione e al recupero funzionale della casa canonica di Condino, iniziati alla fine del 2017



L’edificio della casa canonica di Condino, con la vicina Pieve di Santa Maria Assunta, costituisce un compendio di notevole interesse storico-culturale, accertato e tutelato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Archeologi della Provincia Autonoma di Trento.

Ebbene, dalla fine del 2017 la casa del sacerdote è stata soggetta ad un intervento, ora in via di ultimazione, che riqualifica notevolmente l'intera area.

I lavori sono ad oggi quasi terminati, salvo qualche finitura e la parte di allaccio alla rete, per la quale occorrerà attendere ancora qualche altra settimana.

Il progetto prevede una spesa di € 1.293.028,30 per il restauro della canonica, coperto in gran parte da contributi della Provincia, del Comune di Borgo Chiese e della C.E.I., con integrazione di fondi propri da parte della parrocchia.

A questi si aggiungeranno i costi per gli allacci e il nuovo sistema di climatizzazione della chiesa della Pieve di Condino, più semplice ed economico dell’esistente, con un unico scambiatore di calore allacciato alla rete di teleriscaldamento, con una nuova unità di trattamento aria con batteria di scambio e ventilatori silenziati.

I costi per tali lavori, pure in fase di completamento, saranno coperti da fondi propri e con autofinanziamento da parte della parrocchia di Condino.

“La soluzione adottata - fa sapere don Vincenzo Lupoli - potrà poi essere completata negli anni a venire in quelle parti esterne - intonaci e affreschi - che si sono rivelati nel corso dell'intervento assai preziosi e interessanti nonché meritevoli di ulteriori lavori, oltre che nelle pertinenze esterne”.

La parrocchia di Condino, proprietaria dell’immobile, consapevole della sua importanza storico artistica, ha inteso recuperarlo e riconsegnarlo alla comunità in modo che torni ad essere punto di aggregazione e di riferimento non solo per gli abitanti di Condino ma anche dei vicini paesi di Brione, Cimego e Castel Condino, recentemente riuniti nell’Unità Pastorale della Sacra Famiglia.

“Tale intervento – spiega l'architetto Gianfranco Giovanelli dello studio Nexus di Storo, che assieme al collega Roberto Paoli si è occupato di progetto e lavori –    comprendeva nel suo insieme la demolizione di alcune strutture, fra le quali l’ ampliamento realizzato ad ovest dell’edificio nella prima metà del XIX secolo e successivamente riadattato ad oratorio, con la sala pubblica intitolata a Silvio Pellico con la data 15 VIII 1920.

In particolare la demolizione di questo corpo di fabbrica, in condizioni statiche piuttosto precarie, ha consentito di ripristinare gli originari rapporti visivi con la facciata della Pieve di Santa Maria Assunta prima compromessi”.


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