Festeggiata a Bondone l'antica Festa dell'Immacolata
di Gianpaolo Capelli

La solennità dell’8 dicembre, che nel paese trentino viene festeggiata con fervore dal tempo dei “carboner”, è stata celebrata ieri con la tradizionale processione



Con grande solennità a Bondone si è festeggiata l’antica Festa della Madonna Immacolata.

Perché antica? Per la grande devozione che gli abitanti hanno avuto per la Vergine Immacolata.

Risalendo all'ultimo ampliamento della bella Parrocchiale dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria, entrando dalla porta principale, sopra l'altare della navata di sinistra, troneggia nella nicchia la bella statua dell'Immacolata, stupenda giovane Donna di fattura scultorea in legno degli artisti gardenesi.

Ai primi di dicembre la statua viene tolta dalla nicchia ed esposta alla pubblica venerazione, come la Madonna di settembre.

Adornata come sempre da splendide composizioni floreali, che mani sapienti ogni anno rinnovano, per gli abitanti di Bondone ora, ma in modo particolare per i tanti carboner che nei secoli passati hanno fatto la storia lavorativa di Bondone, migrando con tutta la famiglia sulle montagne del Trentino e del Bresciano, la festa dell'Immacolata aveva e ha quasi la stessa importanza, come quella del Voto di settembre.

Era ritrovarsi tutti insieme nella natia Bondone, dopo i tanti mesi passati lontani a far legna e carbone.

Allora la festa era preceduta da un triduo solenne di preghiere, e nella chiesa gremita, specialmente dalle donne e mamme carbonere, le preghiere salivano al cielo in ringraziamento della protezione che la Vergine Maria ha sempre riservato al paese dei carbonai.

Come già ricordato la festa, dopo la processione, era anche motivo di incontro dei capi famiglia di Bondone con i datori di lavoro, che ritornavano a cercare “a cordà” come si diceva allora, a fare il contratto per l'anno che stava per iniziare.

Discussioni a non finire nei tanti bar del paese di allora. Per cercare di strappare “a chi lisne de patrù” ai padroni che volevano sempre sottopagare il lavoro dei “carboner” qualche lira in più al quintale sulla legna e carbone... erano talmente pochi i soldi che guadagnavano, che a malapena coprivano i debiti segnati sul libretto del bottegaio dell'inverno precedente.

Comunque, indipendentemente da come fosse andata la stagione, l'Immacolata veniva festeggiata alla grande, con abbondanti libagioni da parte dei carbonai fino a notte inoltrata.
Offrivano ospitalità e “da beer” da brindare ai tanti amici e conoscenti che dai paesi limitrofi salivano a Bondone per “L'Enmacolato”.

Tanti giovanotti arrivavano a Bondone anche per incontrare le giovani e belle carbonere, che abbondavano nelle famiglie numerose di allora.

Sono sbocciati amori, tante ragazze di allora sono sposate nelle nostre valli trentine e bresciane.

Dopo la Santa Messa solenne delle ore 11, officiata da don Andrea Fava, ritornando alla processione dell’8 dicembre 2019, in uno splendido pomeriggio solatio, come da tradizione, le portatrici sono uscite con Maria in Spalla, seguite dal parroco don Andrea Fava e dal coro parrocchiale.

Perché le portatrici? Alla festa del Voto del 9 settembre a portare la “Madono dal Bambì en bros” ci sono i portatori. La tradizione, la storia secolare delle due processioni vuole che a portare la Vergine Maria si alternino i due sessi.

Se nella processione settembrina
va bene tutto (giovani e più anziani) in quella di dicembre fino a qualche anno fa, abbondando le giovani ragazze nei due paesi della comunità, a portare l'Immacolata dovevano essere tassativamente le ragazze non sposate. La popolazione si è ridotta di molto e ora ci sono sposate e non.

Come ricorda Angelo Cimarolli, “l Angiolino”, che per dieci anni ha collaborato con il bollettino parrocchiale come impaginatore e stampatore, il campanilismo tra i due paesi c'era anche allora e non essendoci soldi “le gabine” giovani di Baitoni raccoglievano “le bagiane”, i cornetti, nei campi, andandoli a vendere al mercato, racimolare qualche soldo per vincere la sfida con “le brostoline” le giovani di Bondone, quando la Madonna veniva messa “all'encant” all'asta e vinceva a chi offriva di più.

Tra canti e preghiere,
la processione si è snodata sull'antico percorso fino alla “santela” alla chiesetta di Plos, dove in occasione della peste del Manzoni, furono seppelliti i tanti morti del paese decimato, che non trovarono posto nel cimitero adiacente alla chiesa.
Si sosta davanti alla chiesetta aperta, al cui interno c'è una piccola Madonna con Bimbo in braccio. Sostituita quando era parroco don Dino Menestrina, è sempre meta e sosta in preghiera per chi passa di là. Le offerte, sempre generose, vengono messe sul pavimento.

Dopo il canto dell’"Ave Maria Regina dell’amor”, don Andrea ha ricordato i carbonai defunti, tutte le famiglie delle sue comunità a lui affidate e i giovani. Anche lui è andato a ribadire il significato vero e antico della festa: “I carbonai ringraziavano la Vergine per la sua costante protezione nei loro luoghi di lavoro in montagna”. Ricordando i defunti dell'anno appena trascorso, il pensiero è andato a Lino Zaninelli da poco scomparso. Pochi mesi fa è mancato anche Ruggero Scalmazzi, anche lui spesso con Maria in spalla.

La processione ha ripreso il percorso di ritorno e la Vergine Maria ha attraversato Bondone all'interno, passando davanti ai numerosi “Murales”, dipinti come voto per grazia ricevuta dalle famiglie salvate dal colera del 1840.

Murales che hanno bisogno di urgente restauro, che danno molto valore al paese, entrando nel 2018 tra i Borghi più belli d'Italia, grazie anche a questi dipinti non di grande valore artistico, ma fatti dipingere dalla devozione popolare.

Dopo la processione con una buona partecipazione di fedeli, venuti anche da fuori, intrattenimento conviviale per tutti davanti alla canonica con vaso della fortuna in aiuto alle tante necessità materiali della chiesa.

La generosità delle persone è sempre grande.
Un ringraziamento agli organizzatori della festa da parte di don Andrea, ai Vigili del Fuoco, al coro parrocchiale.

Un ringraziamento da parte della comunità
va anche alla sagrestana della chiesetta di Plos Maddalena Cimarolli, classe 1930, e a Giovanni Valerio “Nani”, che ne curano il decoro tutto l'anno. Quando la salute glielo permetteva un aiuto lo dava anche Bianca Cimarolli, moglie di Rino Omicini.

Notizia dell'ultima ora. Tutti gli abitanti di Bondone sono mobilitati da giorni a decorare ed abbellire il loro paese per il Santo Natale, per i visitatori che saliranno lassù a visitare “Quel paesino che sta lassù... con il sole in fronte che guarda giù” come dice la canzone a lui dedicata.

I ricordi ritornano anche agli splendidi presepi viventi degli anni ‘90, creati nel bel borgo medioevale, sotto la regia di Caterina Cozzatti, visitati da una moltitudine di gente... Ritorneranno? Speriamo...

La Santa Messa di Natale si alterna ogni anno nei due paesi. Quest'anno quella di mezzanotte è a Baitoni, come anche il Te Deum di ringraziamento del 31 dicembre. Sarà presente il coro “Amici del Canto”, in tutte e due le occasioni.

Nelle foto, di Paolo Capelli:
- Le due Madonne: Madonna con bimbo in braccio e Immacolata con coreografia floreale di Caterina Cozzatti
- La processione 2019, portatrici con Immacolata in spalla
- I sagrestani della chiesetta di Plos, Maddalena e Giovanni
- Foto di gruppo: Don Andrea Fava con portatrici, vigili del fuoco e chierichetti

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