Don Carlo Gnocchi, «Un Santo con la penna»
di picatt

Questo venerdì sera nella chiesa parrocchiale di San Michele si terrà lo spettacolo-racconto dedicato cappellano della Tridentina nella ritirata di Russi portato in scena da Emanuele Turelli



Interessante ed originale iniziativa quella promossa dal locale Gruppo Alpini di Prevalle, in collaborazione con A.Ge. Associazione Genitori, il patrocinio del Comune e delle Parrocchie di Prevalle. Venerdì 29 novembre nella cornice sacra e solenne della chiesa parrocchiale di San Michele avrà luogo lo spettacolo-racconto “Un Santo con la penna. Storia di Don Carlo Gnocchi ed altri eroi della Ritirata”.

Si tratta di un lavoro narrativo che racconterà e interpreterà l’autore stesso, Emanuele Turelli, che ripercorre uno degli episodi più tragici della seconda guerra mondiale: la terribile ritirata di Russia che costò la vita a 100 mila soldati italiani, molti dei quali alpini, ma che coinvolse ben 229 soldati italiani, mandati allo sbaraglio dal regime fascista. È una sintesi ben bilanciata fra guerra e fede. La prima che rende grande la seconda. È la storia di un cappellano militare che sarebbe diventato Santo, ma attraverso i suoi occhi e la sua unica arma da battaglia (un minuscolo crocefisso) è la storia di tutti quei ragazzi.

Emanuele Turelli è autore e interprete di inchieste divenute monologhi teatrali: "Il coraggio di vivere, la vera storia di Nedo Fiano" - "Gleno, 1 dicembre 1923" - "Madiba, la vera storia di Nelson Mandela" - "Solchi di Gloria, la straordinaria storia delle sorelle Fanchini" - "Report, emozioni fra le macerie" -  "67... Nelson Mandela".

Ha iniziato a scrivere quando era un ragazzino, ma il primo libro l'ha pubblicato a 24 anni: "Calais, può un uomo cambiare in 35 ore?", poi ancora "Report, emozioni fra le macerie", "Quella che vi racconto oggi è una storia vera" e "Il successo è una questione di parola".

Lo spettacolo si snoda lungo un’ora abbondante in cui racconta aneddoti ed episodi. Prima della campagna di Russia, poi del ripiegamento, con un’attenzione particolare alla divisione alpina Tridentina, nella quale Don Carlo era inquadrato come tenente cappellano. Una storia che si concentra in 9 giorni: dalla sera del 17 gennaio 1943 quando per la Tridentina arrivò l’ordine di ripiegare, alla notte del 26 gennaio, dopo la terribile battaglia di Nikolajewka, con un ultimo, struggente episodio: l’alpino Tobia, attendente di Don Carlo, incurante del freddo atroce di quella notte, uscì a soccorrere il cappellano, lo trasportò sulle spalle fino all’interno di un’isba e con grande coraggio e altruismo riuscì a salvargli la vita. Tobia aveva salvato la vita a un Santo.

Insieme a Turelli sul palco ci saranno anche Daniele Gozzetti, noto cantautore bresciano che esegue due suoi pezzi sulla ritirata di Russia (uno ispirato alla storia vera di due fratelli reduci di Russia, l’altro ispirato allo scritto di un soldato morente raccolto da un commilitone, durante quell’epopea bellica) e Davide Bonetti, che esegue un brano originale in lingua russa e un manifesto della pace come “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andre.

Ad accompagnare il tutto anche il coro locale “La Fornasina”, diretto dal maestro Carlo Ragnoli.
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