Gente di Vallesabbia racconta «Storie da suonatori»
di Marisa Viviani

L'ultimo incontro della rassegna promossa a Ponte Caffaro dall'Associazione Artistico Culturale Eridio è stato dedicato a un tema che tocca l'identità storica e culturale della gente di Bagolino e Ponte Caffaro, il loro carnevale e in specifico la loro musica


Si è concluso sabato 23 novembre il 14° ciclo di incontri "Gente di Vallesabbia", organizzato dall'Associazione Artistico Culturale Eridio di Ponte Caffaro, che ha visto alternarsi esperti relatori su cinque interessantissime tematiche: Ivana Franchini (Leonardo da Vinci), Alfredo Bonomi e Alberto Vaglia (I diari di Pietro Zani), Giuseppe Biati (Dalla Val Sabbia a Venezia. La straordinaria vicenda dei fratelli Bontempelli Dal Calice), Francesco Bologni e Massimo Parolari (Ricognizioni in Valle del Chiese. La morte del sergente Attilio Rial sul Monte Cadria), Daniele Richiedei, Lorenzo Pelizzari, Nerio Richiedei, Giancarlo Marchesi (Storie da suonatori. La tradizione musicale del Carnevale di Bagolino e Ponte Caffaro).

Il presidente dell'Associazione Eridio, Lorenzo Bacchetti, ha rilevato il buon esito di questo ciclo di conferenze, che conferma, come ha ribadito anche il vicesindaco di Bagolino Eliseo Stagnoli, l'ottima scelta della comunità di percorrere convintamente la strada della cultura.

L'ultimo incontro della rassegna è stato riservato ad un tema più che pertinente per la realtà di questo comune, che tocca l'identità storica e culturale della gente di Bagolino e Ponte Caffaro, il loro carnevale e in specifico la loro musica, raccontati nel libro "Storie da suonatori", che rappresenta la complessa tradizione del carnevale attraverso la musica e i suoi interpreti, i sonädùr, con la loro esperienza, il loro vissuto, le loro "storie da suonatori".

Il libro, già presentato in gennaio a Bagolino, ripropone a Ponte Caffaro l'argomento principe del carnevale, la musica e il ballo con le loro storie di ieri e di oggi, che si rinnovano dalla notte dei tempi per la memoria e il racconto dei sonädùr, dei bälärì e di tutta la gente che li guarda e li ascolta nel lungo tempo del carnevale. Perché, secondo la battuta del moderatore Marcello Zane, non esiste il "dopo carnevale", ma soltanto "il prima e il carnevale", e poi il "prima del carnevale successivo", a confermare che in fondo il carnevale non smette mai di essere presente nella vita della gente di Bagolino e Ponte Caffaro.

Di tale granitico radicamento nella cultura di questa gente si è parlato nel corso della conferenza; i relatori hanno analizzato il fenomeno da diverse angolazioni, mettendo in evidenza il carattere fortemente identitario della tradizione, la cui origine risale almeno al '500.

Giancarlo Marchesi ha tracciato il quadro storico entro il quale è cresciuta l'antica comunità di Bagolino, la cui rilevanza in ambito provinciale si fondava su una notevole popolazione (4.000 abitanti nel 1609), mantenuta grazie a solidissime basi amministrative, fondate su rigorosi e avanzati Statuti, ed economiche sostenute da una efficiente rete di fucine e forni fusori per la lavorazione di ferro e acciaio di qualità, oltre che da una fortissima zootecnia e produzione lattiero casearia di pregio (1/3 di tutti i prodotti della provincia bresciana). La forza di una comunità collocata sì in una posizione geografica strategica, ma certo difficile, fu il buon governo, la florida economia, l'estesa rete di relazioni commerciali e diplomatiche, che ne fecero la "Città di Montagna", non chiusa e isolata tra i monti, ma aperta e in relazione con il mondo contemporaneo, in primis con Venezia.

In un contesto di tale apertura anche la musica non poteva essere altro che il frutto di interscambi culturali tra aree diverse. La ricerca di Daniele Richiedei individua infatti nella tradizione musicale del carnevale una materia in movimento, che incorpora nei suoi repertori elementi rinascimentali, settecenteschi, della zona subalpina del Nord Italia e in particolare dell'area veneta; e che ancora oggi, pur se protetta dalla forte caratterizzazione identitaria della comunità nel suo insieme, si presenta come materia in continuo divenire, come dimostrano le interpretazioni delle compagnie dei suonatori di Bagolino e Ponte Caffaro.

Il quadro della forte caratterizzazione del carnevale e delle sue musiche è stato completato poi con la relazione tenuta da Lorenzo Pelizzari, storico della liuteria popolare nella Valle del Caffaro, che ha intrattenuto il pubblico con il racconto della costruzione degli strumenti da parte di suonatori quasi sempre privi di cultura musicale, che suonavano a orecchio secondo l'uso locale, improvvisatisi liutai per poter suonare a carnevale. Così violini, viole, chitarre, bassetti, mandolini sono stati costruiti fin da tempi remoti a Bagolino e a Ponte Caffaro, e le storie straordinarie e commoventi dei vecchi liutai e delle loro creazioni confermano il fortissimo legame di questa gente con la musica, il ballo, il carnevale, che nessuna calamità, guerra, povertà ha saputo fermare.

Così come nessuna legge, regola, censura civica o religiosa ha potuto fermare o disciplinare il fenomeno del carnevale. Nerio Richiedei ha infatti esposto alla curiosità dei presenti una lunga lista di norme, disposizioni, divieti, limiti, prescrizioni emanate dalle autorità civili e religiose per maschere, suonatori, ballerini nell'esercizio delle feste carnevalesche, documentati fin dal sec. XVI per Bagolino, ad ulteriore conferma della lontana origine del carnevale e del suo radicamento nella cultura di questo territorio.

Il libro esamina gli aspetti tecnici del repertorio musicale del carnevale, che avviene solo per trasmissione orale, attraverso l'ascolto e l'insegnamento dei vecchi suonatori, dai quali si impara non soltanto a suonare lo strumento e ad interpretare le sonàde, ma anche, e soprattutto, ad appartenere alla Compagnia con la serietà e il rispetto dovuto alla figura e al ruolo del sonädùr. È alle "storie da suonatori" infatti che il libro rivolge l'attenzione più significativa, delineando la figura umana del sonädùr non solo come interprete della musica, ma soprattutto come depositario di una cultura.

"Storie da suonatori. La tradizione musicale del carnevale di Bagolino e Ponte Caffaro" ( Liberedizioni, 2018): un libro da leggere, per tutti, imprescindibile per il popolo di Bagolino e Ponte Caffaro.

"Gente di Vallesabbia", un'iniziativa culturale da seguire anno per anno.


Nele foto di Luciano Saia: I relatori Daniele Richiedei, Giancarlo Marchesi con il moderatore Marcello Zane - Lorenzo Pelizzari con Nerio Richiedei
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