Presentato il piano per i ragazzi gavardesi
di Luca Cortini

Il Consiglio comunale di Gavardo ha approvato nei giorni scorsi il nuovo Piano delle politiche giovanili, valido per tutto il 2008. Si continuerà sulla strada intrapresa dall'amministrazione durante il suo mandato.

Il Consiglio comunale di Gavardo ha approvato nei giorni scorsi il nuovo Piano delle politiche giovanili, valido per tutto il 2008. Dall'assessorato guidato da Marco Piccoli ci si aspettava un programma che continuasse sulla strada intrapresa da questa amministrazione durante il suo mandato, e così in effetti è stato, perché anche quest'anno nella sua introduzione Piccoli ha spiegato che «l'obiettivo non è preoccuparsi dei giovani, ma occuparsene». In concreto ciò significa non affrontare il mondo giovanile solo come realtà problematica, con tutto il corollario di soluzioni di stampo assistenzialista associato a tale ottica, ma inquadrare i ragazzi come risorsa, favorirne lo sviluppo e la crescita personale attraverso un loro attivo coinvolgimento nella vita comunitaria, approcciarli come potenziali protagonisti già nel presente, per educarli ad esserlo in modo responsabile anche nel futuro. Certo si tratta di un metodo che necessita di tempo, spazi, energie, idee e costanza, quindi di più lenta applicazione rispetto ai sistemi "di emergenza" di cui comunque in certi casi è impossibile fare a meno. Il vantaggio però è che in prospettiva si possono avere risultati pregevoli, compresa una radicale diminuzione proprio di quelle "emergenze" che sembrano purtroppo in continuo aumento. Un'impostazione del genere si traduce a Gavardo soprattutto nella realtà del centro giovani «Plateatrono», «non più inteso come fine, ma come strumento» dice Piccoli. Questo vuol dire che la fase di promozione del centro, quella in cui si è cercato di collocarlo come punto di riferimento per i potenziali utenti, non occupa più un posto prioritario, mentre aumenta esponenzialmente l'aspetto operativo e organizzativo, che lo vede quasi come contenitore di attività da realizzare dentro e fuori la sede di piazza De' Medici. D'altra parte fin dall'inizio lo scopo dichiarato era di inserire il «Plat» in una rete di attori sociali, naturalmente con una particolare attenzione verso le associazioni e le istituzioni che operano a stretto contatto con i giovani. Esemplare in questo senso il lavoro in fase di svolgimento con i ragazzi di terza media, coinvolti, grazie alla collaborazione della scuola e dell'oratorio, in una serie di attività che dipartono dalle tre finalità essenziali del centro: formazione, informazione e animazione. Insieme a queste conferme, va segnalata però una sostanziale novità, che non esce dagli schemi fin qui illustrati, ma li arricchisce sensibilmente. L'amministrazione ha infatti inserito nel piano l'intenzione di stimolare (quindi non finanziare, ma favorire) la nascita di un'«impresa sociale comunitaria», vale a dire di un ente privato che opera nel campo dei servizi, crea posti di lavoro e non ha scopo di lucro. Naturalmente i primi destinatari di tale progetto sono quei gruppi o associazioni giovanili che già lavorano insieme al Plateatrono e in sinergia con il Comune, molti dei quali costituitisi proprio sulle basi costruite grazie al centro giovani. Idea ambiziosa, ma sicuramente positiva, come ha ammesso anche la parte di opposizione consiliare che fa capo alla Civica gavardese, comunque contraria nel complesso al piano, così come la Lega. Le minoranze sono infatti da sempre critiche con l'impostazione generale delle politiche giovanili, a loro dire troppo dispendiose (46.000 gli euro messi a bilancio) in rapporto alla loro efficacia attuale (sulla necessità di pazientare per vedere i grossi risultati si è già detto sopra), nonché eccessivamente connotate politicamente e quindi incapaci di includere tutti i destinatari. Parere negativo dunque al momento del voto, e nessuna sorpresa per la maggioranza e l'assessore Piccoli.

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