Resilienza ante litteram
di red.

Se ne sono andati a pochi giorni di distanza due pilastri dell'agricoltura valsabbina...


Il gavardese Armando Donini, classe 1943 era titolare di uno degli allevamenti più grandi della valle e ci ha lasciati los corso 15 ottobre.

Sandro Bonomi abitava invece a Forno d’Ono di Pertica Bassa e se n’è andato ieri all’età di 86 anni: per anni è stato presidente del Caseificio Sociale Valsabbino di Sabbio Chiese.

Persone umili, entrambi grandi lavoratori.
Hanno vissuto il tempo che obbligava gli agricoltori a darsi da fare fin dalla più tenera età, occupandosi di mungiture al buio, di taglio dei boschi, di faticose raccolte dei frutti della terra o degli animali che trainavano i carri.
Perché questa è sempre stata la vita dura degli agricoltori di montagna, ai quali toccava di essere adulti già a dieci anni.

Un tempo in cui si vendevano i polli per comprare la farina buona per la polenta, quando la carne si mangiava una volta a settimana e l’unico reddito erano i pali di castagno che si vendevano in collina e nelle basse  per fare i vigneti.

In cinquanta e passa anni di lavoro, Armando e Sandro, cominciando con le mani e poveri attrezzi da lavori, hanno dovuto imparare ad utilizzare trattori moderni di oggi, senza dimenticare però come si batte la falce.

Agricoltori di quelli che, una volta lasciate “basa” e “bastina” per le più moderne imballatrici, insistevano col rastrello a raccogliere anche l’ultima mano di fieno che restava indietro, memori di quanta fatica costava portarlo in cascina a mano e di quanto “veniva buono” in tempi di magra per i loro animali.

Entrambi hanno lavorato fin che han potuto, forze permettendo.
Una vita dedicata al lavoro la loro, alla loro terra.

Oggi si parla tanto di resilienza, ecco cos’era, quella di Armando e Sandro.
Lasciano quindi un’eredità preziosa, ma anche un vuoto che sarà difficile colmare.

Buon viaggio.

.in foto: Donini al lavoro; un ritratto di Bonomi.


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