«Gente di Vallesabbia», i fratelli Bontempelli Dal Calice
di red.

Sabato 26 ottobre a Ponte Caffaro il terzo incontro del ciclo, che vedrà protagonista il volume “Dalla Valsabbia a Venezia” dedicato all’avventura dei due fratelli valsabbini



Siamo nella seconda metà del Cinquecento. Da Lavenone di Valle Sabbia, due ragazzi partono alla volta di Venezia.

Imprudenza? Inganno? Voglia di crescere? Emigrazione giovanile? Desiderio di una vita migliore? Avventura? Imprenditorialità “ante litteram”? Ricerca di un avvenire? “Vado e poi torno ai miei monti?”, “Vado e non tornerò più ai miei monti?

Forse non tutto di questo, ma gran parte sì!

La ricerca sui due fratelli valsabbini, Bartolomeo e Grazioso Bontempelli, in quel di Venezia viene introdotta con un saggio storico-critico-letterario-artistico di costume e di vita a cura di Alfredo Bonomi sulla città lagunare nel Cinquecento, nel secolo che, a buona ragione, si può considerare come aureo per la Serenissima Repubblica.

Una caleidoscopica galleria di atti, di fatti, di situazioni, di politiche, di arti, di costumi compone l’affresco di una città unica e irripetibile: Venezia, con la quale la fedele Valsabbia aveva un tacito contratto di reciproci vantaggi (privilegi).

In questo contesto si inserisce la ricerca-studio sulla “straordinaria vicenda dei fratelli Bontempelli, Bartolomeo e Grazioso” di Giuseppe Biati, che sarà il relatore di questo terzo incontro della rassegna “Gente di Vallesabbia”, organizzato dall'associazione artistico culturale Eridio, di Ponte Caffaro.

Il prof. Biati è il padrino dell'associazione Eridio, fondata nel 2006 a Ponte Caffaro, dove alla fine degli anni Settanta era insegnante di Lettere alle medie.

L’appuntamento, è per questo sabato pomeriggio, 26 ottobre, alle ore 16 presso la Sala convegni della Cassa Rurale di Ponte Caffaro. 
L’ingresso è libero.

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