«Architetture della memoria» tra Gavardo e Degagna
di Cesare Fumana

È stato celebrato sabato sera a Gavardo il ventennale delle cappelle delle Via Crucis, disposte lungo due strade che convergono al Monticello, con la presentazione del volume «Architetture della memoria» edito dalla Comunità montana.

È stato celebrato sabato sera a Gavardo il ventennale delle cappelle delle Via Crucis, disposte lungo due strade che convergono al Monticello, formando un percorso a ferro di cavallo. Le cappelle, nate per iniziativa di Egidio Moreni nel 1985, furono completate nei primi mesi del 1988.

In occasione del 20° anniversario della realizzazione di queste autentiche opere d’arte, oltre che di pietà popolare, è stato realizzato, ad opera della Comunità montana di Valle Sabbia, per iniziativa della Pro loco del Chiese, il volume «Architetture della memoria - Via Crucis e cappelle votive tra Gavardo e Degagna», presentato nel corso della serata, che ha avuto inizio con due processioni con la recita del Rosario, partite una da via Monte e l’altra da via degli Alpini, riunite sulla cima del Monticello. Lì, dopo la benedizione del parroco di Gavardo, don Giacomo Bonetta, ci si è spostati nella vicina sede degli Alpini di Gavardo dove è stato presentato il volume.

Daniele Comini, della Pro loco, ha introdotto gli oratori, a cominciare dal professor Angelo D’Acunto, uno dei curatori del libro, che ha innanzitutto presentato gli aspetti storici e religiosi della Via Crucis, come segno della partecipazione liturgica del popolo in parte estromesso dalle celebrazioni liturgiche. Poi ha raccontato com’è nata l’iniziativa di Egidio Moreni, ricordando quanti hanno collaborato con lui per la realizzazione, in particolare Beppe Comini e Arturo Amadei, (quest’ultimo, come Moreni, già passato a miglior vita), e l’ing. Luigi Avanzi che progettò le cappelle. Per l’occasione le stazioni della Via Crucis sono state rimesse a nuove grazie all’intervento di Pietro Benedetti, Michele Vezzola, Giuseppe Chiodi e Andrea Ramazzini.

D’Acunto ha poi evidenziato come i dipinti oltre che essere dei segni di pietà popolare siano delle autentiche opere d’arte. Infatti sono stati realizzati da importanti artisti locali e bresciani, quali Giovanni Tabarelli, Silvio Venturelli, Albino Ranesi, Oscar Di Prata, Domenico Giustacchini, Gianfranco Caffi, Augusto Ghelfi, Romeo Bellucci, Luigi Salvetti, Angelo Rossini, Pierino Tramonta, Girolamo Battista Tregambe, Ugo Vinetti, Ornella Lucchi.

Quindi è intervenuto Emanuele Vezzola, assessore alla Cultura della Comunità montana, che da gavardese ha accolto volentieri l’idea di pubblicare il volume, che rientra tra le molteplici iniziative a sostegno delle parrocchie della valle, che assommano per quest’anno a mezzo milione di euro, in buona parte per finanziare restauri di opere d’arte, ma non solo. Ha poi annunciato un proseguimento della collana iniziata con le cappelle di Gavardo e Degagna, con un volume che tratterà dei cimiteri.

Infine anche il parroco ha ringraziato la gente intervenuta numerosa e ha ricordato un’importante restauro che si sta svolgendo in questi mesi, quello della chiesa cinquecentesca di Santa Maria, della quale il prossimo anno ricorre il cinquecentesimo anno della costruzione.

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