Nella malga Valbuna
di Gianpaolo Capelli

Ecco com’è nata l’idea dell’intervista al malgaro Aldino Buccio di Bagolino andata in onda su Rai 3


Conosco il giornalista di Rai 3 di Roma, Stefano Cangemi, quando alcuni anni fa è venuto a Bondone a registrare per la sua trasmissione “Persone”. Lui gira tutta Italia, andando ad intervistare non persone famose, ma persone normali, che con i loro racconti sappiano destare emozioni nelle persone che vedono i suoi “special”.

A Bondone era venuto
ad intervistare Fulvio Cimarolli prima e poi Dario Scalmazzi e Pietro Salvotelli, i carbonai che portando avanti la tradizione secolare dei loro avi, che con la costruzione del Poiat, ricordano l'antico mestiere degli abitanti di Bondone nei secoli. “I carboner”.

Dal quell'incontro di allora, alcuni anni dopo, Stefano Cangemi, cercava nuovi personaggi da proporre. Pensai all'amico Arrigo Pisoni vignaiolo e grappaiolo da una vita, un pozzo di scienza per quello che riguarda il mondo contadino, da quella trasmissione ne è uscita un’intervista umana e toccante .La sua azienda a conduzione famigliare è a Pergolese, vicino alle Sarche, pluripremiati i suoi prodotti.

Prima di Natale, proposi a Stefano di andare ad interistare Giorgio Benini, di Gavazzo di Tenno, sopra Riva, che festeggiava i 50 anni di attività, proponendo un piatto tradizionale della “Busa”, così si chiama Arco, Riva e dintorni, “la carne salada”. Piatto, che come ricorda Giorgio, ancora il nonno proponeva agli stanchi carrettieri che sostavano con i carichi trainati dalle mule, sulla piazza vicina di Gavazzo, prima di affrontare la salita verso il passo del Ballino.

Anche dall'incontro con Giorgio Benini, Cangemi ha saputo cavare dal suo animo l'essenza del lavoro di suo nonno e di sua madre, che lui ha saputo portare a livelli ultra regionali: parlare di carne salada vuol dire andare a degustarla “Da Giorgio”.

Arriviamo alla primavera 2019:
propongo a Cangemi di venire ad intervistare un allevatore, malgaro e casaro che ha dedicato la sua vita alla produzione del formaggio “Bagòss”. Il formaggio Bagòss è protagonista nel mondo culinario, nella gastronomia d'eccellenza, conosciuto da tutti. Tante le trasmissioni televisive dedicate a Bagolino, al suo famoso carnevale, ma in modo particolare al “Bagòss”.

Il re del “Bagòss” in zona è l'amico Paolo Bazzani, titolare dell'omonimo negozio di specialità alimentari “Paolo Market” di Ponte Caffaro, che Cangemi conosce già per i prodotti speciali che lui ha comperato, quando veniva in zona. Stefano però non vuole intervistare Paolo Bazzani, anche lui profondo conoscitore del mondo contadino bagosso e dei prodotti che a Bagolino e nelle malghe “caserano”, ma intervistare un “malghes” che lui conosce bene.

La sua cantina di stagionatura dei formaggi a Bagolino è definita il “Tempio del Bagos” per la quantità dei formaggi in stagionatura, il più vecchio è un estivo di malaga del 2014.

Ne parlo appunto con lui, con “Paolo Pasquì” soprannome che ha ereditato dal papà, continuando l’attività paterna fin dal 1966, trasformando un piccolo negozio, nell'attuale, dove solo a guardare il banco frigo con tutte le specialità esposte in bell'ordine, fa venire l'acquolina in bocca a chi entra.

Paolo dapprima freddo, poi condivide l'idea della trasmissione... e lascio tutto nelle sue mani.
I prodotti che Paolo Market, in riferimento a quelli caseari che compera a Bagolino, sono forniti da ben 10 aziende agricole, e la scelta per lui è piuttosto imbarazzante, perchè sono tutti amici da anni, e con i quali si è sempre trovato bene.

Decide di contattare il fornitore più anziano che lo approvvigiona. La scelta cade su Aldino Buccio. Che a primavera inoltrata parte per la malga “Valbuna” sopra Bagolino a circa  2000  metri, oltre come si vedrà nella trasmissione c'è il cielo.
Quest'anno causa il cattivo tempo di giugno, la partenza per Aldino in malga è ritardata e anche l’arrivo di Stefano Cangemi da Roma per l'intervista.

Si arriva a circa metà luglio, Stafano arriva con tutta l’attrezzatura, lui infatti fa tutto da solo, intervista, riprende, usa il drone, ed è pronto a salire in malga per intervistare Aldino Buccio.

Di buon mattino la comitiva con Paolo Bazzani e con l'amico Valerio alla guida del fuoristrada Bordiga, causa la strada un po’ sconnessa, si sale in malga in una giornata bella e serena come mostrano le immagini… raccontare e non vedere e un po’ un problema... ci provo.
La trasmissione, registrata a luglio è andata in onda nel tg di Rai 3 di mezzogiorno di sabato 21 settembre a livello nazionale. Il titolo “Nella malga di Aldino”.

Già nelle prime immagini con la malga, saltano all'occhio i prati verdissimi, senza boschi data l'altezza e la cura con cui essi vengono tenuti: Cangemi non fa interviste, lascia parlare liberamente Aldino, che viene ripreso mentre fa il formaggio, i 270 litri di due mungiture che si trasformeranno in una forma di Bagòss da 20 kg. Cottura in paiolo di rame e con fuoco vivo alimentato a legna. La sveglia e ancora verso le tre del mattino, per fare il formaggio, al pascolo si va verso le nove.   Come Aldino racconta, niente tv, niente telefonino, le modernità lassù bisogna scordarsele, l'unico segno di modernità è un piccolo pannello solare.

Aldino, classe 1957, ricorda che con il papà è salito a malga Valbuna che aveva due anni, e da giovane l'unico mezzo di trasporto erano i cavalli. Tre giorni a portare giù i formaggi a Bagolino e risalire in montagna carichi di legna sul carro.
La vicinanza della moglie delle due figlie e delle 3 nipotine sono la compagnia costante nella solitudine alpina, dove la fanno da protagoniste le sue bestie; mucche e tante capre per la produzione degli “strachec de cavra”, le formaggele di capra. Grande cura anche per il burro, burro prodotto con la panna ad affioramento “a spanà le mastele” togliere il velo di panna con il latte a riposo nei contenitori circolari del latte.   Non mancano i cani con cui giocano le nipotine.

Stupende le riprese delle capre che al rumore del motore del drone, corrono su verso la cima della montagna negli stupendi prati erbosi, dove i suoi animali brucano un'erba che da un latte unico e quindi un formaggio unico: “Facciamo il formaggio come 500 anni fa”, commenta Aldino, guardando in alto dove... oltre c'è il cielo.

Aldino si lamenta della troppa burocrazia: “ci vorrebbe un passaporto per ogni animale” per i controlli a cui sono sottoposti. Naturalmente ci sono dei disciplinari per quanto riguarda l'igiene da rispettare, il prodotto deve essere venduto al consumatore perfetto.
Aldino si lascia andare ad un attimo di sconforto, quando in montagna cala il brutto tempo: pericolosi i temporali con le bestie al pascolo, ma poi le stupende giornate come quella delle riprese lo ripaga di tutto.

In chiusura esplode
tutta la sua passione contadina, con quanto dichiarato come un dogma della sua vita: “Gli animali danno delle grandi soddisfazioni. Sono nato e cresciuto con gli animali e questo ambiente lo amo come la mia casa, la mia famiglia”. Bravo Aldino!

Al ritorno, grande soddisfazione di tutti per la bella giornata passata insieme e grande attesa per il montaggio e la visione del programma “Persone” “La Malga di Aldino” andato in onda ripeto sabato 21 ottobre nell'interno del tg delle ore 12 su Rai 3 nazionale.

Ora come informa Stefano Cangemi per rivederlo, bisogna andare su Home page TG3 clikkando sul link di Persone e cercando la puntata con la data del 21 settembre.
Grazie Stefano… alla prossima.

Gianpaolo Capelli

In foto:
1 Aldino al pascolo sui prati di malga Valbuna a Bagolino (foto di famiglia)
2 Paolo Bazzani nella cantina di Bagolino il suo “Tempio del Bagòss” (foto di Gianpaolo Capelli)
3 Interno negozio Paolo Market a Ponte Caffaro (foto Gianpaolo Capelli)
4 Figlia e nipoti di Aaldino con i loro cani a malga Valbuna (foto di famiglia)


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