Fra tempo e clima
di red.

Proseguiamo la nostra rubrica con una prima precisazione. Molto spesso i termini “clima” e “tempo” vengono utilizzati come sinonimi anche se in realtà hanno significati molto diversi


Il tempo, in senso atmosferico, è l’insieme degli elementi metereologici che caratterizzano l’atmosfera in un preciso istante.
Il clima indica, invece, l’andamento medio del tempo rilevato in una determinata regione, in un periodo di almeno 30 anni. 
Il clima varia da zona a zona e varia nel tempo, ma quando varia troppo velocemente di parla di cambiamenti climatici, e quando questi si manifestano su scala planetaria, si parla di cambiamento globale.

Oggi alla luce della gravità della situazione si parla di crisi climatica. 

 

Il grafico evidenzia come dal 1850, inizio della rivoluzione industriale, la temperatura, seppur con variazioni di +/- 0,5 gradi, ha continuato a salire nella media. La temperatura del suolo è salita si circa 1,5 gradi quella dei mari di 1,00 gradi.

Il cambiamento climatico è all’attenzione degli scienziati in quanto tale situazione crea ulteriori stress sulla terra, esacerbando i rischi esistenti rispetto ai mezzi di sussistenza, alla biodiversità, alla salute umana ed ecosistemica, alle infrastrutture e ai sistemi alimentari.

Gli scienziati stanno cercando di comprendere quali Regioni sulla terra dovranno affrontare i rischi maggiori e quali dovranno affrontare rischi precedentemente non previsti

COSA POSSIAMO FARE? UN ESEMPIO CONCRETO.

Nelle nostre vali alpine, la combustione domestica con la legna comporta la produzione di PM10 e PM 2,5.
Cosa sono? Sono delle polveri con diametri rispettivamente di 10 micron e 2,5 micron. Alle polveri si aggiunge anche il benzo(a)pirene.

Tali composti sono emessi in quantità variabile a seconda della tecnologia di combustione dei generatori utilizzati, della qualità dei combustibili legnosi, della manutenzione ordinaria e straordinaria che periodicamente viene effettuata su apparecchi e/o impianti. In particolare, le vecchie stufe a legna o i caminetti a fiamma aperta presentano fattori di emissione significativi.

Fortunatamente anche da noi molte vecchie stufe e i camini aperti sono state sostituite con stufe a pellet o stufe in maiolica che oltre a consumare meno legna hanno emissioni molto più contenute.
Ma ancora c’è molto da fare.

A titolo informativo le polveri sottili e il benzo(a)pirene (dati Arpa) nella combustione domestica in Valle Sabbia sono superiori del 10% rispetto alla combustione domestica nella bassa bresciana dove il combustibile più utilizzato è il gas metano.

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