Global strike for future
di Ubaldo Vallini

Anche i ragazzi delle Medie di Idro hanno partecipato in massa, coi loro insegnanti, alla giornata di sciopero globale per il clima,


«Vogliamo fatti, non parole! Fai una buona azione per il pianeta: non utilizzare l’auto per brevi tragitti»
Così c’era scritto su un bigliettino messomi in mano da un ragazzino fra i tanti che questa mattina a Idro hanno manifestato per un futuro migliore, il loro futuro, seguendo l’esempio di Greta Thunberg.

Ero in sella alla mia motocicletta
, veicolo che mi serve per  lavoro e di cui non posso fare a meno, solo un poco meno inquinante e più parsimoniosa di un’auto.
Mi sono sentito in difetto.

In difetto nei confronti di questa generazione
che rischia di essere senza futuro, almeno nel senso che di solito viene inteso dagli adulti: un futuro migliore del nostro.

C’è chi ironizza in queste ore affermando che gli stessi ragazzi che protestano sono poi quelli che non sanno fare a meno del telefonino, internet o delle scarpe firmate, che vengono scorrazzati in giro da mamme provviste di suv e via consumando.
Cioè sarebbero loro stessi i primi fruitori di quei comportamenti che stanno portando ad un repentino ed inquietante cambiamento climatico.

Mi viene da pensare che questo è un mondo che non si sono certo costruiti loro.

Quindi hanno tutto il diritto di metterlo in discussione.

E mi viene anzi da ringraziarli, questi ragazzini, che ci chiedono solo di guardare un po’ più là del nostro naso, delle nostre abitudini, del nostro modo di vivere e di guadagnarci la vita.

Spero proprio che riescano ad aprirci gli occhi. Presto. Ora.

190927RagazziIdro.jpg