«Conoscere, creare e organizzare il circo»
di Armando Talas

Una bella recensione del volume di Valeria Campo e Alessandro Serena, dedicato ad una delle arti più difficili da inquadrare in uno schema, sempre varia e cangiante



Guardando la copertina di “Conoscere, creare e organizzare il circo”, Franco Angeli Edizioni, si nota immediatamente che contiene un gran numero di parole chiave. Il volume fa parte della collana “Lo spettacolo dal vivo per una cultura dell’innovazione” e ha come sottotitolo, riferito al circo: “Storia, linguaggio, discipline, creazione, diffusione, normativa”.

“Vuol essere un’enciclopedia del circo!” mi son detto. Operazione ambiziosa. Mi è sempre piaciuto chi alza il tiro del proprio arco, soprattutto quando colpisce il bersaglio, e devo dire che con questo libro ha fatto centro.

Non era facile: il mondo del circo è vario e cangiante, in eterno mutamento, sfugge continuamente quando si prova a sistematizzarlo, come solo le arti vive sanno fare.

Qualcosa può essere sfuggito a Valeria Campo, presidente della Commissione Circhi e Spettacolo Viaggiante del MiBAC, e al Prof. Alessandro Serena, docente di Storia del Circo all’Università degli Studi di Milano, ma solo per la vastità della materia e per l’incessante innovazione presente nel mondo del circo.

Il volume è davvero completo e ricchissimo di spunti. È come se fotografasse il circo presente, passato e... per certi versi, verrebbe da dire “futuro”. L’obiettivo non è spostato solo nel tempo, dagli albori del circo fino agli ultimi sviluppi del circo contemporaneo, ma anche nello spazio: vengono descritte le peculiarità del circo nelle varie zone del mondo, perché ogni area geografica presenta delle particolarità. Si può dire che il lettore abbia un quadro d’insieme, un vero e proprio stato dell’arte.

A parte questa mirabile descrizione, il volume ha anche un intento pratico: vuole guidare chi fa parte del mondo del circo nel dedalo del presente, aiutarlo a lavorare meglio, evitargli rovinose cadute. Contiene moltissimi suggerimenti, ma anche impliciti ammonimenti, che andrebbero capiti e ascoltati, perché sono frutto di conoscenza e riflessione.

In conclusione, un libro che consiglio a chiunque, particolarmente agli addetti ai lavori, ma anche gli appassionati. Davvero una bella sorpresa!


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