Novant'anni di tradizione e opere di bene
di Aldo Pasquazzo

E' il traguardo celebrato dal Gruppo Alpini di Storo ieri – domenica – in una festa che ha visto confluire in valle del Chiese amici e simpatizzanti, molti provenienti da lontano



A Storo tra iscritti e simpatizzanti gli alpini possono contare ben  230 tesserati, ma ieri – domenica - se ne sono aggregati molti altri ancora per festeggiare insieme i 90 anni di quella stessa Sezione.

“Come numeri il gruppo di Storo è il secondo in Giudicarie dopo Spiazzo Rendena (300) nella cui sezione però confluiscono più paesi” fa sapere il Delegato di valle e Consigliere provinciale Dario Pelizzari. 

Le condizioni meteo non sono state delle migliori, ma ad animare la sfilata in un paese invaso dal Tricolore c'era non solo la Banda cittadina ma anche la Fanfara  di Pieve di Bono e il mulo Elco,  portato dagli alpini rendeneri Maffei e Fiargiù.

Successivamente davanti al monumento (inaugurato solo un anno fa) e in Piazza Europa si sono svolte la cerimonia e la deposizione di corone.

Tanti sguardi anche alla grande scultura in legno (alta 2,85 metri e del peso di 7 quintali) realizzata per l'occasione dall'hobbista e alpino locale Teodoro Brugnoni, il cui capolavoro troverà sistemazione o presso la chiesetta alle Piane oppure a malga Bes.
“Era doveroso creare e donare qualcosa di insolito che poi rimanesse nella storia del nostro gruppo” ha commentato lo stesso Brugnoni.

Ma a rilevare la portata dell'avvenimento è stato qualcuno che, munito di capello e gagliardetto, è venuto persino dalla Valtrompia dopo aver percorso per la sola andata 200 chilometri.
“Da queste parti abbiamo amici alpini e per questo volevamo  esserci e festeggiare con loro” ha detto l'amico Rivetta.

Un'altra delegazione arrivata da lontano è stata quella di San Giorgio di Piacenza, il cui capogruppo Graziano Franchi tiene a far sapere: “Agli alpini di questa valle siamo legati da anni e al  traguardo novantennale storese non potevamo proprio mancare”.

Comprensibile commozione la si avverte ascoltando l'attuale  capogruppo Enzo Giacomolli e quelli di una volta tra cui Giovanni Grassi e Mauro Zocchi. “Poi altra emozione al momento di ricordare Attilio Canetti, l'ultimo dei reduci, scomparso lo scorso agosto, che da lassù siamo sicuri che ci seguirà” avverte il cerimoniere Elio Scarpari.

A rappresentare il Direttivo provinciale c'è il vice presidente Carlo Frigo, che nel suo intervento sintetizza: “Dovunque andiamo  come alpini trentini siamo bene accolti e rispettati e questo è uno dei nostri valori che cercheremo di portarci dietro sempre”. Poi è la volta del vice presidente della Provincia Mario Tonina e del sindaco di Storo Luca Turinelli. Anche Tonina riconosce ed esalta l'azione e l'opera degli alpini “di cui le istituzioni devono essere orgogliose”. 

Quindi tocca al sindaco di Storo. “A voi tanti meriti, tra cui quello di avere cura e rispetto dei luoghi simbolo come la chiesetta dedicata a San Maurizio, Malga Bes e il recente monumento dal quale stamane ci siamo incamminati. In questi anni di mandato – aggiunge - ho potuto toccare con mano la vostra disponibilità in tante occasioni e di questo vi sono davvero grato”. 

Nel parterre anche il presidente dell'ente Bim del Chiese Severino Papaleoni e per il Comune di Storo il presidente del consiglio Angelo Rasi, nonché le delegate Loretta Cavalli, Ersilia Ghezzi e Luca Butchiewietz oltre a rappresentanti dell'Arma, della Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e del gruppo Ambulanza.

Espletate le procedure di rito quali alzabandiera, onore al plotone, deposizione di corone ed esibizione degli inni da parte della banda cittadina, è stata la volta della celebrazione religiosa, ospitata presso la chiesetta alpina alle Piane e accompagnata dal coro Ana. Sull'altare a concelebrare c'erano l'arciprete don Andrea Fava e il cappellano militare padre Giorgio Valentini. 

Il cappuccino,
con casa al convento di Terzolas e considerato  storese di adozione, nell'omelia ha detto “Meriti, riconoscimenti,  valori e disponibilità a voi alpini proprio non mancano e le porte del Paradiso saranno aperte a coloro che sulla terra avranno fatto del bene, e voi alpini di bene ne avete fatto tanto e ne farete ancora”.

Foto di Valentina Grassi

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