Mistero fitto sulla tomba profanata
di red.

Indagini a tutto campo da parte dei carabinieri. Si escludono le piste del furto e dei riti satanici. La salma è quella di un benzinaio morto diciotto anni fa



Nella notte fra sabato e domenica sono entrati scavalcando il cancello, hanno preso a mazzate la lapide, estratto e aperto la bara, tagliato l’involucro interno di zinco all’altezza del viso, come per controllare il contenuto.
La lapide era sbriciolata a tal punto che per risalire all’identità del defunto è stata necessaria una ricerca in anagrafe.

Si tratta di un benzinaio morto nel 2001 all’età di 58 anni a causa di una malattia che se l’era portato via alla svelta.
Gli incursori se ne sono poi andati via, lasciando tutto aperto, portandosi via gli attrezzi utilizzati per fare quello scempio.

La scoperta domenica mattina, da parte di una donna entrata a far visita ai suoi, che si è trovata davanti quella bara semiaperta appena dietro la chiesetta del cimitero.

All’arrivo delle forze dell’ordine, carabinieri e agenti della Locale, e per tutta la mattina, il cimitero è rimasto chiuso.
La salma è stata recuperata e ricomposta nell’obitorio dell’ospedale di Gavardo, a disposizione delle autorità.

Escluso il furto, in quanto nulla sembra mancare, anche il rito satanico, non essendo state ritrovate le caratteristiche tracce. Escluso anche lo scambio di persona.

Gli inquirenti stanno scavando nel passato del benzinaio nel tentativo di dare una spiegazione logica, ma anche illogica, ad un gesto tanto strano quanto inquietante. Per ora il mistero sarebbe ancora fitto.

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