Una testata in volto, poi gli spara con una soft-air
di red.

Sembrava una sparatoria vera e sono intervenuti i carabinieri coi giubbotti antiproiettile. Poi tutto viene ridimensionato in via Chiesa, a Villanuova sul Clisi



E’ successo ieri sera poco prima delle venti: «sparano, c’è un ferito, sanguina».
Così dalla centrale operativa del 112 inviano sul posto, nella stretta via Chiesa a Villanuova, l’ambulanza da Roè Volciano, l’automedica e i carabinieri, che arrivano da Gavardo, Vobarno e Salò, pronti ad ogni evenienza.

Per fortuna col passare dei minuti tutto si ridimensiona e anche per il ferito l’iniziale “codice giallo” diventa un ricovero in “verde” al Pronto soccorso di Gavardo.

Cosa è successo?
Lo stanno ricostruendo nei minimi particolari i carabinieri.

Entrambi sulla quarantina gli uomini protagonisti della poco decorosa vicenda, che ha coinvolto suo malgrado anche un ragazzino di soli 11 anni, figlio dell’aggredito.
Tutti abitano in zona.

I due a quanto sembra si sarebbero incontrati nel vicolo e presi a male parole per motivi ancora da valutare fino in fondo.
Ad un certo punto uno dei due parte con la rincorsa e assesta una sonora testata in volto a quell’altro, poi cerca di cappare.
L’altro fa per replicare, ma per proteggersi la fuga l’aggressore tira fuori una pistola, esplode un colpo e poi scappa.

Sulla scena, quando arrivano soccorritori e carabinieri, rimangono il ragazzino di 11 anni ed il padre colpito al volto dalla testata e al piede da quella che poi si sarebbe rivelata essere un’arma da soft-air, buona solo per esplodere pallini di plastica, che alla fine avrebbe provocato davvero un danno irrisorio.

Il secondo uomo è stato poi identificato: per lui la denuncia per rissa potrebbe essere accompagnata da qualche altro capo d’imputazione.

.in foto i mezzi di soccorso intervenuti ieri a Villanuova

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