Carcasse di bovine recuperate nel canale
di Aldo Pasquazzo

Spaventate e messe in fuga dal maltempo - e forse anche dalla presenza di un orso - le manze sono rimaste uccise dopo essere cadute e rotolate in un canalone a Danerba, in Valle di Daone


Nella giornata di mercoledì scorso l'elicottero e i Vigili del Fuoco hanno recuperato una quindicina di carcasse di bovine in alta Valle di Daone. Non è da escludere che a causare la triste incombenza, oltre che il temporale della sera prima, sia stata la presenza di qualche orso. 
 
All'allevatore del Lomaso Roberto Dalponte, che di animali ne ha già persi tanti, lo sfoltimento della propria mandria incomincia a pesare. 
 
L' “ipotesi orso” è data dal fatto che le foto trappole messe in azione hanno identificato piuttosto frequentemente la presenza del plantigrado tra Stabolfresco e Danerba, a quota 1500 metri. L'orsa è stata infatti inquadrata più volte dai dispositivi nel corso delle sue passeggiate.
 
Frattanto le carcasse delle bovine sono state raccolte e trasferite per essere smaltite. 
 
Alberto Ghezzi è il comandante dei Vigili del Fuoco di Daone, ed è lui a calarsi con il verricello con la sua squadra per le operazioni di recupero. “Stiamo facendo del nostro meglio per recuperare le carcasse sparse lungo il costone. L'azione è complessa e comporta anche dei rischi. Ci si alterna per scendere e agganciare la bestia, in modo da  evitare slittamenti lungo il precipizio”. 
 
Il veterinario incaricato Luciano Azzolini si è recato subito sul posto al fine di espletare le dovute verifiche sanitarie, in modo da poter poi disporre i dovuti smaltimenti. “Le bovine - parole sue - non risultano essere state attaccate dal plantigrado, ma sembra piuttosto che fossero disperatamente impaurite, se non traumatizzate, tanto da finire dentro un canalone per poi schiantarsi mortalmente dopo essere rotolate per circa 200 metri.    
 
Dalla ricognizione espletata sul posto direi che tra il maltempo della sera prima e il fuggi fuggi successivo, forse anche dovuto alla presenza di eventuali orsi, le bestie hanno intrapreso quella che, considerata la zona impervia, era l'unica via di fuga per loro possibile”.

Foto archivio
 
190823-VVFBagolino.jpg