Ecco il progetto di Acque Bresciane
di Redazione

Dopo pressanti richieste l’Autorità d’Ambito ha reso noto il progetto di depurazione per i reflui dei Comuni gardesani che prevede due depuratori a Gavardo e Montichiari. Il 10 settembre il confronto con i Comuni del Chiese


Finalmente l’Autorità d’Ambito ha reso pubblico sul suo portale il progetto di collettamento e depurazione della sponda bresciana del lago di Garda.

Si tratta del progetto predisposto da Acque Bresciane, la società pubblica concessionaria del servizio idrico integrato, in forza di specifica convenzione con l’Autorità dAmbito, per rifare il collettamento fognario dei comuni bresciani che si affacciano sul lago di Garda che attualmente vengono depurati nell’impianto di Peschiera del Garda, con una parte dei reflui, quelli nella parte più a nord, che vengono mandati sulla sponda veronese con una condotta sublacuale.

Lo schema è noto: doppio depuratore, il primo a Gavardo, per l’alto lago, il lotto più urgente per eliminare la condotta sublacuale; il secondo a Montichiari, in una seconda fase, per il basso Garda. Adesso chiunque, a partire dai sindaci dell’asta del Chiese, i più critici, possono studiare il dossier e affilare le armi in vista dell’incontro tecnico del 10 settembre.

Tra un mese si terrà infatti il vertice chiesto a più riprese dal sindaco di Gavardo Davide Comaglio e dai comuni dell'asta del fiume Chiese.

La soluzione messa a punto da Acque Bresciane prende corpo a partire dal 2018, mettendo a confronto, con l’ausilio del dipartimento d’Ingegneria Civile Ambientale dell’Università di Brescia, 5 ipotesi alternative. La scorsa primavera il confronto è poi stato aggiornato. Le ipotesi: impianto unico a Peschiera; impianto unico a Montichiari; impianto unico a Visano; due depuratori, uno a Gavardo per l’alto lago ed uno a Montichiari, ampliando l’impianto esistente.

La scelta «tecnica» è caduta su quest’ultima soluzione, lasciando Desenzano e Sirmione collettati a Peschiera.

Il depuratore di Gavardo dovrebbe essere predisposto per 100.000 abitanti equivalenti, a servizio dei comuni da Tignale a San Felice, con relativo sistema di collettamento da 31 km; per il medio e basso lago è previsto di realizzare 38 km di nuove condotte ampliando fino a 140mila abitanti il depuratore di Montichiari.

«Tutti gli interessati ora possono accedere al progetto - spiega il direttore dell’Ato Marco Zemello -. Ai comuni del Chiese sarà riservato il primo momento di confronto. Poi lo studio di fattibilità tecnica sarà oggetto di una specifica conferenza dei servizi per la progettazione definitiva e la Valutazione d’impatto ambientale».

Questa è la soluzione su cui spinge l’Ato, ma tutti i soggetti avranno modo di presentare osservazioni.

«Dobbiamo rispettare gli impegni presi con il Ministero, abbiamo scadenze precise - continua Zemello -. Ma sarà un confronto vero». L’obiettivo è dedicare il 2020 all’iter autorizzativo, per avviare i cantieri nel 2021.

In foto il rendering del progetto di depuratore a Gavardo
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