Ciao Pietro
di Ubaldo Vallini

Dicevi del “maestro di Comero” e tutti sapevano che parlavi di Pietro Freddi, anche se l’età della pensione era già arrivata da 13 anni...


Il maestro di Comero, la più montana delle frazioni di Casto, abbarbicata sotto la Corna di Savallo, se n’è andato ieri.
Se l’è portato via all’età di 76 anni un male inesorabile e veloce.

Pietro aveva insegnato a Treviso Bresciano, poi a Forno d’Ono di Pertica Bassa e dal 1980 al 2006 nella scuola elementare di Famea, l’altra frazione di Casto, con solo San Silvestro a dividerla da Comero, dove Pietro con la famiglia aveva casa.

E proprio in San Silvestro, alle 9:30 di questa domenica, la moglie Martina, i figli Giuliano e Nora, la numerosa famiglia e i tantissimi amici, lo accompagneranno per la celebrazione dei funerali e nel suo ultimo viaggio.

Maestro naturalista, pianista, organista in parrocchia e ogni mercoledì alla Passerini di Nozza, apicoltore e agricoltore, Pietro Freddi era un’istituzione in paese.
Deciso nei modi, svelto nelle movenze, ha cresciuto con passione centinaia di alunni, insegnando loro un corretto rapporto con la natura, da sfruttare, ma con rispetto.

Ha continuato a farlo anche negli anni della pensione: coi nipoti in onore dei quali ha piantato una mezza foresta di alberi da frutto, per ultimo un ciliegio; coi bambini della scuola che ancora accompagnava per insegnare loro i segreti di un innesto, come si curano le api o come sono fatti gli organi umani.

Le fantastiche produttrici di miele sono state per più di 40 anni un’autentica passione: quando ne vedeva una in giro delle sue, diceva di riconoscerla.
Aveva imparato a curarle con metodi tradizionali e sperimentali, ma senza chimica, confidando nella selezione naturale.

E il tempo gli aveva dato ragione: quest’anno le sue api sono forti come non mai.
Se ne occuperà il figlio Giuliano.

Mancherà a molti, il maestro di Comero.


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