Il Chiese, il Broletto e l'infinito di Leopardi
di Maestro John

Venerdì sono andato a Brescia, al Palazzo Broletto. C’era la manifestazione “Salviamo il fiume Chiese” per dire NO all’ipotesi di scaricare nel fiume la depurazione del Lago di Garda

 
Sono partito alle 11.30 in auto, insieme alla mia attuale moglie ed all’amica Daniela.
Faceva un caldo africano, la mia Punto rossa ha il condizionatore rotto e abbiamo viaggiato con i finestrini giù.
Fortuna che le mie accompagnatrici sono chiacchierone, quindi l’aria nell’abitacolo circolava.
Ogni tanto bevevo l’acqua Castello di Vallio, che mi ero portato come salva-vita. Solita coda di auto e camion in direzione del Garda.

A Sant’Eufemia abbiamo preso la metro.
È molto pulita, con l’aria condizionata, un vero gioiello. Sulla metro ho incontrato il maestro Andrea Barbieri con i simpatici genitori: tutt’e tre si recavano a Palazzo Broletto, quindi ci siamo fatti compagnia.
Arrivati alla stazione di Piazza Vittoria, siamo risaliti in superficie, utilizzando le varie scale mobili. All’aperto si cuoceva.

Era mezzogiorno, mezzogiorno di fuoco.
Sfruttando l’ombra dei bellissimi palazzi di Brescia, siamo arrivati al Broletto. C’erano parecchie persone: avrebbero potuto essere di più, ma molte erano presenti “in spirito” sia perché via in ferie o per impegni familiari.

Sotto lo sguardo attento e discreto delle forze dell’ordine, c’erano cartelli colorati e striscioni, in uno c’era scritto: “Fiume = vita Preserviamolo per i nostri figli”.
C’erano i promotori dell’iniziativa, il “Tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese e il Lago d’Idro”, che riunisce 19 formazioni sociali del trentino, bresciano e mantovano.
C’erano diverse realtà ambientaliste, da Basta Veleni a GAIA, con il dinamico Filippo Grumi.

C’erano sindaci, consiglieri di maggioranza e dell’opposizione, e questa è una cosa bella, perché il Chiese è patrimonio di tutti.
C’erano persone con il braccio proteso, una specie di “statua della libertà” con in pugno un rotolo di carta igienica (efficace simbolo contro il maxi-depuratore).
C’erano nonne giovani, mamme e bambine sorridenti.
C’era la simpatica Maria Mazzacani con il suo cagnolino, che al collo teneva la scritta ben chiara: NO.
Penso che anche i cani gardesani siano d’accordo con lui, i cani non guardano le logiche di potere…

Poi le persone hanno formato un grande cerchio, al cui centro il vice-presidente della provincia Guido Galperti ha ascoltato l’emozionante lettera di Gianluca Bordiga, portavoce del Tavolo delle Associazioni.

«Ci aspettiamo una forte dichiarazione di principio, un cambio di passo
, perché oggi, come abbiamo visto anche in queste ore con le nuove richieste di acqua per l’irrigazione, nessuno va nella direzione della tutela del Chiese.
Da parte nostra faremo tutto ciò che è legalmente possibile per fermare questi progetti».

Galperti ha assicurato che il progetto presentato da Acque Bresciane verrà preso in esame con la massima attenzione. Speriamo in bene.
Con una vistosa maglietta fosforescente c’era Carmine Piccolo, l’infaticabile attivista dell’ecologia che teneva un cartello pieno di scritte, che finivano con: “Il Chiese che cavolo c’entra col il Benaco?"
Ha consegnato a Galperti una bottiglietta di acqua inquinata raccolta nel fiume a Montichiari, dove rimane la paura che si possa ripresentare l’epidemia di legionella dell’estate scorsa.

Dopo un’oretta io e le mie compagne di viaggio siamo tornati a casa: stessa metro, stessa auto (rimasta al sole…avrei dovuto usare il volante con i guanti). Alla fine siamo arrivati a casa, cotti ma contenti.

Potremo sempre dire ai posteri: io c’ero! Abbiamo mangiato un ottimo riso freddo.
E mi è venuta in mente di quella volta che, appena sposati, mia moglie mi aveva fatto un quintale di riso freddo. Abbiamo mangiato per tutta la settimana riso freddo, ne abbiamo dato anche una bella basia alla mia mamma, e dopo una settimana di riso sono stato invitato a casa di mia mamma, e lei cosa mi ha preparato? Il riso freddo…scaldato!

Lasciatemi finire con una stranezza
.
Sarà per la giornata emozionante, sarà perché il solleone di Palazzo Broletto mi ha prosciugato la mente, sarà perché quest’anno ricorrono i 200 anni dell’Infinito di Leopardi…
Fatto sta che mi è venuta voglia di usare la celebre poesia del genio per cantare una lode al fiume Chiese (e, perché no? al lago di Garda).

Mi perdoni, caro Leopardi…
L’infinito

“Sempre caro mi fu questo bel Chiese,
e questo Garda, che da Salò
al monte Baldo il guardo include.
Ma sedendo e leggendo, interminati
collettor da lago a fiume, e sovrumana       
monnezza, e puzzosissima  melma
io nel pensier mi fingo; ove tra poco
il Garda si depura. E come il vento
odo stormir tra queste acque, io non posso
fare silenzio e con questa voce
vo protestando: e mi sovvien l’infanzia,
e le belle stagioni, e l’acqua azzurra
e chiara, e il suon di lei. Così con un po’
di speranza si culla il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo fiume.”


Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo,
maestro John

Nelle foto:
1) Gianluca Bordiga legge il documento al vice presidente della Provincia
2) Uno degli striscioni
3) Carmine Piccolo consegna una bottiglietta di acqua inquinata
4) Guido Galperti viene intervistato


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