«Cooperazione e conflitti»
di Redazione

Il nuovo ordine economico internazionale è stato al centro di un incontro tenuto ieri in Aib. Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina le grandi destinatarie dell’export bresciano 


Si è tenuto ieri pomeriggio nella Sala Beretta di AIB l’incontro “Cooperazione & Conflitti. Il nuovo ordine economico internazionale”, promosso dall’Associazione Industriale Bresciana.
 
All’evento, aperto dal Presidente di AIB Giuseppe Pasini e moderato dal Direttore Filippo Schittone, hanno partecipato Arrigo Sadun, Presidente di TLSG International Advisors e Direttore per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale tra 2005 e 2012, e Roberto Nicastro, Vice Presidente di Ubi Banca.
 
“La guerra commerciale in atto tra Stati Uniti e Cina ci vede deboli – ha detto Giuseppe Pasini introducendo i lavori –. Oggi l’Europa non ha una vera identità e il vero tema è capire come potrà reggere la sfida nei confronti delle superpotenze”.
 
Secondo i dati forniti dal Centro Studi e Ricerche di AIB, gli Stati Uniti rappresentano la terza destinazione al mondo per l’export bresciano alle spalle di Germania e Francia, con un totale di 1,2 miliardi di esportazioni nel 2018 (in particolare macchinari e apparecchiature con 445 milioni di euro); la Gran Bretagna si attesta al quinto posto con 740 milioni di euro (spiccano macchinari e apparecchiature con 154 milioni di euro e autoveicoli, rimorchi e semirimorchi a 151 milioni di euro), mentre la Cina è nona con 467 milioni di euro.
 
“Oggi l’incertezza relativa al ciclo economico si somma a quella di sistema: siamo in un momento di trasformazione dell’ordine internazionale nato dopo la Seconda Guerra Mondiale – le parole di Arrigo Sadun –. In questa fase di transizione gli effetti principali sono le guerre commerciali e l’arma delle sanzioni, mentre le occasioni di cooperazione diventano inevitabilmente più basse. Un quadro a cui si somma il tema della Brexit in Europa. Le prospettive sono quelle di un riequilibrio generale tra gli interessi degli USA e quelli della controparte: un processo in cui l’Europa potrebbe entrare come possibile interlocutore”
 
“Nell’attuale situazione il sistema bancario italiano è lo specchio di quello industriale: è uscito dalla crisi con la cifra distintiva dell’eterogeneità, ma in generale è materialmente più solido – ha chiuso Roberto Nicastro –. Il nostro Paese è stato più lento a uscire dalla crisi e deve oggi confrontarsi con un contesto globale che presenta una disponibilità di liquidità mai vista prima”.
 
  
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