Quando battaglia navale era un gioco per bambini...
di Ernesto Cadenelli

“...uno sbarco al giorno ti toglie il sonno di torno…”. Deve essere questa la causa principale dell’attivismo di SUPERMATTEO-MAN...


...che non contento del carico di lavoro del Ministero da lui diretto, sopratutto coi tweet, si intruffola in quello degli Esteri, invade quello del Lavoro e delle Infrastrutture, sostituisce il Premier ormai in naftalina, detta le leggi dell’economia al povero Tria.
Da ultimo vorrebbe comandare la Marina Militare suscitando stavolta le proteste della diretta responsabile.
D’altronde se uno non dorme di tempo disponibile ne ha!

Male lingue sussurrano che da bambino non gli sia mai riuscito di vincere un duello a battaglia navale, il gioco s’intende!
La psicanalisi spiega che sovente il subconscio ritorna.
Francamente non se ne può più di continue smargiassate!
Si potrebbe continuare a ironizzare se non fosse che la questione è seria. Seria sopratutto perché non c’è una emergenza invasione e per mero calcolo di consenso politico immediato si continua a tenere alta la tensione su questo tema perdendo di vista i risultati negativi delle scelte fin qui fatte dal Governo e sopratutto dal Ministro degli Interni.

Provo a mettere in fila alcune questioni:

1- Lega e 5Stelle non hanno votato la modifica del trattato di Dublino importante sopratutto all’articolo relativo alla ripartizione dei profughi nei Paesi dell’Unione.

2- Il ministro dell’Interno ha snobbato, con scuse ridicole per quel ruolo, tutte le riunioni dei colleghi europei convocate sul tema migrazione.
Ricordo che l’EUROPA non ha poteri suoi in materia ma decide in base al consenso dei SINGOLI GOVERNI.
Se il nostro Governo sceglie di allearsi coi Paesi di Visegrad, che come noto non daranno nessun aiuto concreto all’Italia, anziché discutere e aprire civilmente il contenzioso coi Paesi Fondatori, la frittata è evidentemente fatta e a noi ci tocca mangiarla.

3- Il Governo ha infatti chiuso le missioni Frontex e Sofia, cancellato il protocollo di comportamento del ministro Minniti con le ONG, non valutato il cambio di clima sociale in Libia, ormai un Paese allo sbando e in preda a una guerra civile dagli esiti imprevedibili come dimostrano gli ultimi gravi e sanguinosi fatti.

In aggiunta coi decreti sicurezza ha ridotto, per dirla con un eufemismo, progetti di integrazione e inserimento gestiti dagli SPRAR.
Per cui si può affermare che ai clandestini precedenti (erano 600.000 in campagna elettorale, poi ridottisi non si sa come a 90.000), si aggiungono quelli usciti dal sistema di protezione.

4- Il Ministro prende di mira le ONG, e con una buona dose di cattiveria, fa tenere persone per giorni in condizioni disumane caso Sea Watch o Alex, fingendo trattative o meglio dictat con chissà chi, per poi comunque farli sbarcare, sbraitando sui social “porti chiusi, non sbarca nessuno etc”, facendo immaginare un’emergenza che non esiste e pensando di fare e disfare norme che nessun giudice gli avallerà, come dimostrasi.
L’unico risultato è che queste persone restano in Italia senza uno straccio progetto di inserimento.

Nel frattempo continuano gli sbarchi di piccole imbarcazioni o rimpatri dalla Germania in base al Trattato di Dublino, c’è un ingresso dalla rotta balcanica (poche persone) e l’arrivo di coloro che faranno le BADANTI, curano i nostri vecchi e bambini, ovviamente con un aumento spaventoso del lavoro nero.
BELLA SICUREZZA SIGNOR MINISTRO! Come si evince si vede la “pagliuzza e non la trave...”

Perfino Di Maio, dopo mesi di silenzi sul tema ha osato dire che forse il problema non sono le ONG.
E subito l’altro a commentare “..mi avete lasciato solo,,,” (sic!)

Poi c’è una cosa forse più indigeribile di tutte: che siano state due donne a mettere a nudo l’inefficace strategia del Capitano e fargli perdere l’ennesima partita a battaglia navale.
E’ inconfessabile ma per il “machismo” è un colpo duro da assorbire! D’altronde trattati internazionali e leggi del mare non sono roba da applicare a piacimento del potente di turno.

Occorre però che gli italiani aprano gli occhi e sopratutto prendano coraggio quelli che non condividono questa politica.
Usare meno tweet e più cervello.
Se la minaccia del Governo di Tripoli di liberare tutti i profughi rinchiusi nei lager diventasse realtà, altro che barchini che sporadicamente approdano sulle nostre coste.
La situazione prenderebbe connotati ben superiori al 2015, anno boom di sbarchi.

Per questo finché c’è tempo occorre che il Governo e il Ministro cambino approccio alla gestione del problema migratorio, intanto dicendo la verità sui numeri reali, poi intavolando subito un confronto serrato coi Paesi Europei più disponibili per arrivare poi a nuove regole basate sulla solidarietà attiva da parte di tutti.

D’altronde la posizione geografica ci dà più sole proprio perché proiettati nel Mediterraneo, e senza un accordo europeo il problema rimarrà tutto sulle nostre spalle, altro che difesa dei confini, barriere e balle varie.

Inoltre serve ripristinare un progetto di accoglienza basato su corridoi umanitari, che tolga la gestione dei flussi alla criminalità e preveda inserimento e integrazione per far fronte alle necessità dell’economia e dell’invecchiamento della popolazione, lavoratori giovani e preparati professionalmente.

Accoglienza: se non per solidarietà umana, almeno per convenienza.

Ernesto Cadenelli

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