74 anni di amicizia oltreoceano
di Aldo Pasquazzo

E' il legame che unisce i discendenti dell'americano Thomas Maloney ai “Plecèr” di Condino, che nel febbraio 1945 salvarono l'aviere dopo lo schianto del suo velivolo. Gli amici americani sono in arrivo a Condino  


Sono figli e nipoti dello scomparso radiotelegrafista statunitense Thomas Joice Maloney e si intratterranno con gli amici di Condino - che peraltro conoscono solo in fotografia e per sentito dire - dal 5 al 10 luglio. 
 
Il legame che li unisce risale al 1945, quando Thomas, dopo essersi catapultato dall'aereo centrato dai bombardieri tedeschi e poi schiantato a ridosso del convento dei Cappuccini, venne soccorso, nascosto e salvato  dai cugini Giuseppe e Fulvio Pellizzari. Nello sconquasso, percepibile in tutta la valle, oltre a tre vittime anche una decina di feriti, sempre tra gli stessi frati.
 
All'epoca Thomas aveva 28 anni e dal 5 febbraio all'8 maggio di quello stesso anno, grazie alla dinastia dei Plecèr (scotùn di famiglia) visse da clandestino tra le Ruche e Rango. 
 
A nutrirlo e curarlo di nascosto con minestroni, patate e quant'altro erano le sorelle di Giuseppe, ossia Santina, Maria, Rosina e Rina, con il cugino Fulvio e la moglie Lisa. Santina era considerata un'esperta di botanica, tant'è che con erbe e decotti lo aveva rimesso in sesto.
 
Già nel 1990 Thomas e signora - ora ambedue deceduti - erano arrivati a Condino per rivedere e ringraziare i loro benefattori, e ora al fine di rinsaldare quelle medesime volontà e amicizie gli stessi  figli hanno  voluto imitare e portare a buon fine quanto gli amati genitori gli avevano raccomandato da sempre.
 
“A distanza di 74 anni da allora accoglieremo i nostri amici americani il prossimo sabato al Centro polivalente, quando Claudio Rosa, Ivo Butterini e Ovidio Bondoni saranno testimoni e interpreti dell'antica vicenda” anticipa Luciana Bagattini, nipote della compianta Rosina.
 
In quel febbraio del 1945, in un drammatico pomeriggio – erano le 14.30 - l'aereo sul quale volavano Thomas e altri avieri era stato intercettato e colpito dalla contraerea tedesca dalle parti del Pasubio. La sola via di fuga (considerato che l'aereo era ormai in panne) era rappresentata dal tentativo di raggiungere la Svizzera, ma per motivi diversi non lo si era potuto fare.
 
Di fronte all'impossibilità di proseguire, il solo modo per salvarsi fu quello di lanciarsi con il paracadute in modo da abbandonare l'aereo  destinato a schiantarsi e creare vittime dentro il monastero di San Gregorio.  
 
A seguito di quel frastuono i cugini Giuseppe e Fulvio Pellizzari decisero di salire a Rango al fine di sbirciare e magari recuperare qualcosa, considerato che in quegli anni tutto era utile. Strada facendo, a piedi e su uno strato di neve, i due cugini si imbatterono in Thomas che, a mani alzate in prosimità di un capitello, cercava di farsi intendere invocando di non essere consegnato al nemico.  
 
Beppino e Fulvio lo rincuorarono e lo misero al sicuro nelle ore del  giorno  in una casa da mont, mentre alla notte gli avevano indicato di scendere  alle Ruche (non distante dal paese) dove a turno le sorelle di Giuseppe, rischiando moltissimo, gli avrebbero fatto pervenire in alcune gamelle vivande per sfamarsi e sopravvivere. 
 
A conflitto concluso Thomas Maloney ringraziò e fece ritorno in America, ma dei suoi amati Plecèr e dei condinesi mai si dimenticò.

Durante la loro permanenza a Condino i Maloney di seconda generazione avranno modo e occasione non solo di ripensare a quei fatti, ma anche di incontrare sindaco e istituzioni facendo poi tappa al Convento, Rango e alle Ruche, oltre al casato degli amati Plecèr ai margini del Gheto.

Nelle foto:
- Thomas Maloney (al centro) con Fulvio e Giuseppe Pellizzari nel 1945
- Prima incontro tra condinesi e americani nel 1990
 
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