Veglia per le vocazioni sacerdotali
di Aldo Pasquazzo

Le Unità pastorali Madonna delle Grazie e Sacra Famiglia hanno tenuto giovedì sera a Condino una veglia dedicata alle vocazioni, che da anni in zona stanno progressivamente diminuendo


In Valle del Chiese, Storo e Pieve di Bono compresi, da anni le vocazioni stanno arretrando. 
 
L'ultima consacrazione risale a cinque anni fa, quando a farsi prete è stato don Daniele Armani di Agrone, ora vicario a Cles e curato di altre realtà limitrofe.
 
Ebbene lo scorso giovedì sera, sotto le arcate della Pieve di Santa Maria di Condino, tante persone si sono riunite per una veglia di preghiera volta a favorire le vocazioni sacerdotali.   
 
Per l'occasione, in rappresentanza delle due Unità pastorali, erano presenti sia don Beppino Caldera che il suo arciprete don Vincenzo Lupoli, che festeggiavano rispettivamente 50 e 10 anni di sacerdozio.
 
C'è stato un tempo – parliamo degli anni '50 – '60 - in cui Storo era considerato un'autentica “fucina” di vocazioni. A gestire le sorti del Seminario era allora il concittadino mons. Salvatore Scalvini, mentre la Parrocchia di San Floriano faceva riferimento prima a don Vigilio Flabbi e poi a don Simone Facchini mentre il Decanato (ora soppresso) era rappresentato da mons. Modesto Lunelli, originario di Calavino.
 
Scartabellando gli annuari diocesani di allora emerge che i preti di Storo fossero in numero molto superiore rispetto ad altri paesi del Trentino, mentre a Condino ad accostarsi al voto risultava qualche frate Cappuccino, considerato che in paese c'era anche un convento.

In foto don Vincenzo Lupoli
 
 
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