Ancora sul rimborso ticket
di Luciano Saia

Spett. Direttore, può concedermi una replica alla tempestiva risposta dell'Ufficio Stampa di ASST Garda alla mia precedente rimostranza, relativa ad una richiesta di rimborso ticket?


È curioso come, se chiamati in causa pubblicamente, i responsabili di enti, amministrazioni ecc. rispondano sollecitamente e non entro i 30 giorni come di prammatica.

Vado diretto al quesito centrale: su quale base il medico del pronto soccorso ha indicato sull'impegnativa la dicitura non esente? Perché la disposizione di legge specifica che "il medico prescrittore, su richiesta dell'assistito, rileva l'eventuale codice di esenzione (...) e lo riporta sulla ricetta", e io non l'ho richiesto dopo averlo specificato fin dal triage?

Bene, se questa è la risposta burocratica che legittima l'ente, non solo a respingere la richiesta di rimborso, ma anche a lavarsi le mani davanti ad una situazione che si ripete (e non mi riferisco soltanto al mio caso), è necessario sollevare il problema ad altri livelli istituzionali perché non è accettabile che un diritto sia inficiato dalla banalità di una trascrizione sbagliata: se banale è l'errore, banale sia la sua correzione; la quale spetta però agli enti preposti, che si attivino finalmente per apportare modifiche in materia.

Con la mia lettera ho voluto sollevare un problema di interesse generale, che si verifica non solo all'ASST Garda; ribadisco che sarebbe interessante conoscere la posizione delle varie associazioni di tutela dei malati/cittadini/consumatori, e soprattutto come intendano muoversi in loro sostegno (magari attivandosi di propria iniziativa per far correggere la fumosa disposizione di legge in materia di esenzioni (D.M. 11/12/2009) e le congeneri note, modifiche, integrazioni regionali.

La ringrazio ancora per l'ospitalità sulle pagine di Vallesabbianews.

Luciano Saia

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