Il welfare contrattuale per i dirigenti d'azienda
di Redazione

Questo il tema del convegno che si è svolto ieri pomeriggio in AIB. I dati illustrati evidenziano, secondo le stime dell’Inps, una riduzione tre il 2008 e il 2016 del numero di manager in Italia, con un calo di circa il 5% 


Si è tenuto ieri pomeriggio nella sede di AIB a Brescia il convegno "Il Welfare contrattuale per i dirigenti d'azienda: focus sulle novità di Previndai e Fasi", promosso dal Settore Lavoro, Relazioni Industriali e Welfare dell'Associazione Industriale Bresciana, in collaborazione con Federmanager Brescia.

Sono intervenuti Roberto Zini (Vice Presidente AIB con delega a Lavoro, Relazioni Industriali e Welfare), Marco Bodini (Presidente Federmanager Brescia), Sabrina Ciampichetti (Responsabile Ufficio Liquidazioni Previndai), Alessandro Ciucci (Responsabile Ufficio Finanza Previndai) e Marcello Garzia (Presidente Fasi).
 
I dati illustrati evidenziano – secondo le stime dell'INPS – una riduzione tra il 2008 e il 2016 del numero di manager in Italia, calato di circa il 5%, con picchi del 14% nel Mezzogiorno. I dirigenti del settore privato (non agricolo) sono poco meno di 120mila, corrispondenti allo 0,82% dei 14,7 milioni di lavoratori dipendenti.

"Questi numeri, inevitabilmente, fanno pensare come la bassa produttività del lavoro italiano dipenda anche dal ridotto tasso di managerialità presente nelle nostre aziende – ha commentato Roberto Zini –. Sono necessarie strategie e politiche che sostengano sia la creazione di competenze manageriali sia la domanda di manager qualificati.

Allo stesso modo, è fondamentale definire retribuzioni orientate a sistemi di incentivazione individuale che favoriscano, sempre più, compensi commisurati ai risultati conseguiti. Inoltre, i mutamenti in atto nella società, nell'economia e nell'organizzazione del lavoro rendono evidente la necessità di adeguare i sistemi di protezione sociale, con l'obiettivo di creare un welfare più universale e inclusivo, integrativo ma non sostitutivo di quello pubblico.

In questo contesto, il contributo che può venire dalla contrattazione collettiva gioca un ruolo chiave per il benessere e le prospettive dei lavoratori, anche attraverso lo sviluppo e il potenziamento dei fondi negoziali di previdenza complementare e di assistenza sanitaria integrativa". 
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