Surplus di controlli
di red.
Sicurezza, ambente e viabilità nel mirino degli agenti della Locale della Valle Sabbia nel loro impegno aggiuntivo del fine settimana
Oltre alle normali attività, nello scorso fine settimana, gli agenti della Locale della Valle Sabbia, i collaborazione con le altre forze dell’ordine hanno disposto controlli notturni e serali.
Nei tre giorni presi a riferimento, il maggior impegno indirizzato alla prevenzione dei furti e alla repressione della guida sotto l’effetto dell’alcool, ha portato al sequestro di due auto sprovviste di assicurazione e al controllo di un gran numero di automobilisti.
Fra questi anche due neopatentati: uno a Vestone che era alla guida di un’Alfa con un tasso alcolemico basso, ma sempre oltre lo zero, l’altro a Roè Volciano.
In questo secondo caso il 18enne era alla guida di una Toyota sulla quale viaggiavano altri 4 ragazzi e fra questi il proprietario dell’auto, che aveva ceduto il posto al volante perché si rendeva conto di aver alzato troppo il gomito.
Questi non hanno rispettato l’alt! E si sono diretti dai Tormini in direzione del Plaza.
Pensando di aver “seminato” gli agenti, dopo un paio di chilometri si sono infilati nel bosco per nascondersi e lì sono stati sorpresi.
Al conducente, che doveva essere quello sobrio, è stato riscontrato un tasso alcolemico pari a 1,21 tanto che ha rimediato la sospensione della patente, che comunque si ritrova con 20 punti in meno, e una denuncia penale.
Una ventina le violazioni per mancata revoca del veicolo, dodici i verbali per sorpasso, uso del cellulare o mancato uso delle cinture di sicurezza.
Nella tarda mattinata di sabato, in collaborazione con Arpa e Unareti, seguendo il corso del Nozza in prossimità della frazione vestonese, gli agenti hanno individuato una “biologica” che tracimando aveva sversato della schiuma densa nel fiume.
A Lavenone un automobilista è stato sorpreso a scaricare in prossimità della 237 del Caffaro un metro cubo circa di “verde”.
L’uomo si è giustificato dicendo che aveva trovato i cancelli chiusi al Centro di raccolta di Idro e di non saper cosa farsene di quel materiale.
