Cartellonistica sull'Altopiano, la posizione del Cai Gavardo
di Angelo Goffi

Gentile Direttore, avrei piacere di vedere pubblicata la lettera con la quale il Consiglio del CAI Gavardo prende posizione riguardo alla posa della cartellonistica nell'Altopiano di Cariadeghe, predisposta dall'Amministrazione comunale di Serle ma bloccata da gruppi locali (in primis i cacciatori... ) 


Come Club Alpino Italiano, Sottosezione di Gavardo, abbiamo avuto modo di seguire con interesse la diatriba sorta in questi ultimi mesi a Serle e avente per oggetto l’opposizione di alcune associazioni locali, di parte della popolazione, nonché di alcuni consiglieri comunali, alla posa della cartellonistica direzionale per escursionisti, in special modo quella dedicata ai ciclo-escursionisti.
 
Come C.A.I. non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra opinione su questa vicenda.
 
Il Club Alpino Italiano, infatti, nato ottant’anni prima della Repubblica Italiana, ha fin dalla sua nascita l’obiettivo di promuovere la frequentazione della montagna in ogni sua forma o manifestazione, nel rispetto e nella tutela dell’ambiente e del territorio. Con questo spirito e dando seguito a questi valori e obiettivi l’Associazione, dai primi anni 2000, ha istituzionalizzato l’attività di MTB nella forma del ciclo-escursionismo con l’inserimento di componenti tecnici nella commissione centrale. 
 
Si sono in seguito attivati appositi organi tecnici regionali ed interregionali per coordinare l’attività ciclo-escursionistica, che peraltro viene svolta da molti iscritti all’interno delle singole Sezioni nel rispetto di codici di autoregolamentazione nazionali ed internazionali.
 
Con queste premesse, non possiamo che vedere con estremo favore l’iniziativa dell’Amministrazione comunale di Serle di prevedere l’installazione, all’interno dell’Altopiano di Cariadeghe, della segnaletica (peraltro anche graficamente in linea con le norme C.A.I.) sia per gli escursionisti che per i ciclo-escursionisti.
 
Nel 2019 riteniamo non sia possibile opporsi a un’iniziativa di questo tipo che non può essere soggetta a strumentalizzazioni da parte di singole categorie di cittadini o utilizzata come bandiera per attaccare le amministrazioni comunali, di qualsiasi orientamento e composizione. 
 
Il valore della libera fruizione, così come quella del libero scambio e della libera circolazione, sono oramai acquisiti dalla società moderna e non sono messi in discussione nemmeno da nessun orientamento culturale e politico, almeno per quel che riguarda tali flussi all’interno della stessa Unione Europea.
 
Vorremmo aggiungere che l’Altopiano di Cariadeghe, quale Monumento Naturale, istituito da Regione Lombardia e quale sito di interesse comunitario (S.I.C.) tutelato dall’Unione Europea non può essere ritenuto mera proprietà privata di singoli cittadini locali, autodefinitisi "veri fruitori".
 
Potremmo dire che Cariadeghe, per i titoli di cui è portatore, è un’area più di proprietà dell’intera regione Lombardia anzi, dell’intera Unione Europea, prima che del comune di Serle e dei suoi cittadini. Il comune, quale ente gestore, e i suoi abitanti sono chiamati a prendersene cura per usufruirne, in primis certamente loro stessi, ma anche e soprattutto per metterlo a disposizione di tutti coloro che con interesse e curiosità desiderano conoscerlo e visitarlo. 
 
E ciò non deve essere visto e vissuto, a nostro avviso, come "esproprio" di qualcosa che ci sta a cuore, ma occasione di condivisione con l’altro e di valorizzazione di un luogo talmente bello che non può essere tenuto gelosamente nascosto sotto una "campana di vetro" a godimento esclusivo di pochi cittadini locali. 
 
Vorremmo aggiungere inoltre che la posa della cartellonistica è utile per chiunque e oramai necessaria per orientare le varie categorie di visitatori. E in nessun caso la posa della cartellonistica ha come effetto un aumento esponenziale e massivo dell’afflusso. Posare tale cartellonistica è di fatto un dovere da parte dell’Amministrazione comunale anche per questioni di sicurezza, al fine di evitare che il fruitore abbia a smarrirsi o a disorientarsi, tanto più che nell’area la comunicazione con i telefoni mobili risulta assai compromessa.
 
Riteniamo che un tema di importanza così basilare e che poggia su presupposti cardine della civiltà non possa essere soggetto al volere o agli impulsi della “piazza”, quand’anche numerosa, ma affrontata e decisa dalle istituzioni competenti con uno sguardo che tenga insieme gli interessi di tutti. 
 
Con queste riflessioni, certi di poter arricchire il dibattito in corso, siamo fiduciosi che tutto possa risolversi per il meglio e che l’Amministrazione possa proseguire con la posa della cartellonistica, elemento di valorizzazione e crescita per l’Altopiano di Cariadeghe.
C.A.I. Gavardo 
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