Peperoncino al Perlasca, 34 al Pronto soccorso
di val.

L’ha spruzzato in terra, al terzo piano dello stabile e la colonna delle scale ha fatto il resto, diffondendo fino al pian terreno la tenue nuvoletta di gas urticante


Spray al peperoncino, ieri mattina intorno alle 11 a scuola, l’Itis Perlasca di Vobarno.
La situazione si è fatta pericolosissima, non tanto per la capacità di quel gas di provocare lesioni, che è fatto apposta perché ciò non accada, quanto per le reazioni che le persone colpite avrebbero potuto mettere in pratica.

E’ andata bene che su quelle scale in quel momento non c’era ressa: qualcuno con gli occhi pieni di lacrime e la respirazione difficoltosa, infatti, preso dal panico avrebbe potuto comportarsi in modo sconsiderato, anche cadere giù e farsi del male per davvero.

Numeri ad ogni modo da emergenza sanitaria: “triage” nell’atrio della scuola, trentacinque i ragazzi fra i 14 e i 16 anni, più una donna incinta presente in corridoio per un incontro sulla formazione, che hanno dovuto recarsi ai Pronto soccorso degli ospedali di Gavardo e Desenzano, alla Citta di Brescia e al Sant’Anna.

Per moltissimi una semplice visita di controllo, per tre la corsa in ambulanza è avvenuta in codice “giallo”. Nessuno poi, per fortuna, ha dovuto essere ricoverato in reparto e tutti hanno potuto far rientro alle proprie case.

Questa la cronaca, “condita” dal via vai di tutte le ambulanze disponibili in zona, dalla presenza dell’automedica, dei vigili del fuoco da Salò e dei carabinieri vobarnesi.

Resta il gesto gravissimo di questo ragazzo di 15 anni, residente in un paese della Valtenesi: ha portato a scuola e deciso di utilizzare per fare uno scherzo, in luogo della “solita” fialetta puzzolente, un “oggetto atto ad offendere” come è classificata una bomboletta di spray al peperoncino.

In sua difesa va detto che non ha puntato “l’arma” direttamente contro i compagni e anche che, quando si è reso conto di averla fatta grossa, invece che nascondere la mano con la possibilità di farla franca, si è spontaneamente presentato al preside Antonio Butturini: «Sono stato io, non pensavo che avrei combinato tutto questo trambusto, mi dispiace».

«Ne parleremo in seno al Consiglio d’Istituto e vedremo quali potranno essere i provvedimenti da prendere, dal punto di vista sanzionatorio, ma anche e soprattutto formativo – ci ha detto il preside, che si è complimentato per professionalità dei soccorritori -. Certo ne approfitteremo per far ragionare i ragazzi sui rischi di certi comportamenti».


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