Tengo la fiammella accesa
di Gianni Bonfadini

«Banche italiane saccheggiate ma ancora silenti». Così Albino Zabbialini (ex sindaco di Muscoline ed ex Bcc Bedizzole), in merito allo scandalo Euribor. Ne parlerà anche in udienza in tribunale a Trani il prossimo 12 marzo



Una storia grandiosamente amara. Non nuovissima, diciamo. Ma attorno al più grande - e speriamo ineguagliabile - scandalo finanziario nella storia del mondo, ogni tanto qualcosa si muove.
Qualcuno ha tenuto viva la fiammella della speranza nel vedere giustizia, qualcuno che reclama (direbbe la Hannah Harendt) il diritto diavere diritti, qualcuno che continua a stupirsi e a sollecitare che qualcuno si muova.

Tutto parte dalla Lehman.
Il qualcuno in questione è Albino Zabbialini, commercialista, già sindaco di Muscoline, per anni presidente della Bcc di Bedizzole oggi Btl).
Lo scandalo è quello che prende le mosse dal giorno dopo il patatrac della Lehman Brothers.
Ve la ricordate? Era il settembre del 2008 e con gran fragore la più importante banca d’affari del mondo dovette chiudere. Truffe, conti gonfiati, derivati e Cds, prodotti finanziari venduti in tutto il mondo con dentro qualcosa di buono e molto di sporco; dei "salami" dove si tritava dentro di tutto come lo straordinario film "La grande scommessa" (recuperatelo da qualche parte: imperdibile) ha fatto vedere con lucidità da documentario come solo gli americani sanno fare.

Il risveglio.
Il giorno dopo il patatrac, le grandi banche europee si risvegliarono e cominciarono a chiedersi che cosa mai sarebbe successo a quel che loro avevano in pancia, ovvero nei conti, e in particolare ai cosiddetti nuovi prodotti finanziari, derivati in primis. Roba rischiosa già prima di Lehman Brothers, figuriamoci adesso. E cominciarono a ideare quel che si poteva fare per porre rimedio alla situazione.
La cosa che è venuta fuori è quel che viene chiamato in Europa come lo scandalo Euribor e negli Stati Uniti come lo scandalo del Libor. Che sono
un po’ la stessa cosa: ovvero il tasso d’interesse con cui le banche si scambiavano il denaro (e che poi diventava il tasso di riferimento cui agganciare il tasso di interesse per noi comuni mortali quando si andava in banca per avere un prestito) e che alternativamente è stato alterato prima all’insù (negli Usa) e poi all’ingiù (in Europa).

Micropremessa.
In una situazione normale e corretta (com’è stata per anni), 43 grandi banche europee (svizzere comprese) comunicavano giornalmente e a una certa ora del giorno, a quanto si sarebbero prestato denaro sulla base delle valutazioni di ogni banca. Fatta la media si arrivava a comunicare, giorno
dopo giorno - il tasso ufficiale Euribor.
Diciamo che era il mercato (pur se ristretto alle 43 banche) che fissava il prezzo del costo del denaro.

La musica cambia.
Tutto cambia dopo Lehman. Succede che un gruppo di banche (inglesi, francesi e tedesche), fanno "cartello" e tengono artificialmente basso l’Euribor con la speranza di apparire più in salute di quanto non fossero.
Nessun danno per chi avesse fatto un mutuo, ma un grande danno per le normali banche.

In 9 mesi, dal settembre 2008 - ricorda Zabbialini - l’euribor ha perso 4 punti scendendo sotto l’1%, e quindi sotto il costo medio della raccolta, che è il tasso che le banche pagano ai risparmiatori».

E quindi, tornando a quegli anni: generale crisi economico-finanziaria, le aziende e le famiglie fanno fatica a rimborsare i prestiti, le banche (quelle italiane in particolare) stringono i cordoni della borsa perchè non possono prestare denaro che pagano più caro. La crisi si avvita. Le banche vanno in sofferenza.

Due numeri.
Per la sola Bcc di Bedizzole, Zabbialini stima un danno per l’alterazione dell’Euribor fra i 13 e i 20 milioni, 800 milioni per il sistema delle Bcc lombarde, quasi 1,5 miliardi per le Bcc nazionali. E poi ci sono le altre banche, diciamo fra i 10 e i 20 miliardi per il sitema nazionale.
In questa situazione che si fa, si possono individuare e far pagare i responsabili?

Sei mesi fa, il Fondo interbancario di garanzie delle banche americane, ha citato in giudizio davanti alla giustizia britannica alcuni grandi gruppi bancari europei chiedendo danni per 400 (non avete letto male: 400) miliari di dollari a compensazione del fatto che il Governo Usa, al tempo salvò 39 banche.

La Commissione UE.
Già nel 2013, la Commissione Ue accertò un cartello fra banche per alterare l’Euribor (Barclays, Deutsche Bank, Rbs e Société
Générale) e le sanzionò con 1 miliardo.

Ma le banche italiane perchè non si son mosse per far valere il proprio danno?, si chiede Zabbialini.
Le Bcc, in particolare, che hanno utilizzato il fondo sovrapprezzo azioni per ripianare le perdite perchè non hanno fatto niente?
Per la sola Btl (ex Bedizzole e Pompiano) si tratta di 3,5 milioni.

«Tengo la fiammella accesa».

Ma lui, l’Albino Zabbialini, è andato avanti, «ho voluto tener accesa la fiammella della speranza», dice.
E il 12 marzo prossimo, davanti ai giudici di Trani, si terrà udienza per valutare la sua opposizione all’archiviazione del materiale con le indagini avviate contro ignoti in questi anni da quel tribunale.
Se tutto va in archivio la fiammella si spegnerà...

Gianni Bonfadini - dal Giornale di Brescia


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