Assolto perché il fatto non sussiste
di Giancarlo Marchesi

Dopo circa 8 mesi di udienze e poco meno di sette ore di camera di consiglio, lunedì il Tribunale di Ferrara ha assolto Spartaco Gafforini, ex direttore generale di Banca Valsabbina


A coinvolgere Spartaco Gafforini il processo sull’aumento di capitale varato nel 2011 dalla Cassa di Risparmio di Ferrara (Carife).

È così caduta l’accusa di bancarotta perché, secondo il collegio presieduto dal giudice Vartan Giacomelli, il fatto non sussiste.
Per i giudici non vi fu “fittizietà” del patrimonio, non vi furono scambi di azioni illegali tra Carife e le banche amiche – Valsabbina e CariCesena – per arrivare alla quota prefissata di 150 milioni dell’amento di capitale della Cassa ferrarese.

Per questo sono stati assolti, assieme al banchiere Gafforini, tutti gli altri imputati cui era contestato il concorso in bancarotta patrimoniale.

A due soli imputati, Sergio Lenzi che guidò la Cassa Risparmio di Ferrara dal 2010 al 2013, e Davide Forin, direttore generale dell’istituto ferrarese, sono statati inflitti rispettivamente 2 anni e mezzo, contro i 7 anni e 4 mesi richiesti dalla pubblica accusa, e due anni e 3 mesi per falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio.

La sentenza è arrivata a quattro anni di distanza dall’apertura dell’inchiesta, dopo indagini e udienze lunghissime e un processo iniziato nel giugno scorso.

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