Cos'è successo a Saqlaeen Maroof
di Maria Vittoria Papa

Così, di punto in bianco, un ragazzino che frequentava l'Istituto Comprensivo di Prevalle, è morto. Si trovava in Pakistan con i genitori. La notizia della sua improvvisa scomparsa ha sconvolto compagni, genitori ed insegnanti. A scriverci è la preside



Stamattina alle nove ricevo un messaggio da parte della Presidente del Consiglio di Istituto, la dott.ssa Rita Turrini, “Ha saputo di Saqlaeen Maroof?”.
La prima reazione di una preside quando si nomina un ragazzo, soprattutto se frequenta la scuola secondaria, consiste in una sorta di traduzione simultanea: “Cos’ha combinato?”.

Respiro profondo: ”Saqlaeen è in Pakistan con i genitori, ci hanno avvisato dell’assenza, rientra a metà febbraio, martedì è venuto il fratello maggiore a fare le iscrizioni per le scuole superiori. Tutto sotto controllo. Cosa è successo?”

Cosa è successo a Saqlaeen Maroof? E’ successo che è morto.

Le notizie si susseguono: informazioni frammentarie raccolte dai compagni, ricerca affannosa e incredula di conferme, via vai di telefonate con insegnanti, signora Turrini, genitori di compagni. ..

Saqlaeen è morto: era stato ricoverato in ospedale, poi dimesso, poi una complicazione…. tutto così: in uno stretto giro di giorni lungo quanto una vita.
Una vita di un ragazzo che avrebbe compiuto quattordici anni il prossimo 26 aprile.

Penso a lui e penso ai ragazzi delle medie, i suoi compagni che domattina verranno a scuola trafitti dalla notizia arrivata via whatsapp, attraverso quei canali comunicativi immediati che hanno comunque consentito di sentire quotidianamente il compagno che si trovava in Pakistan, attraverso quei canali che dei quali sono esperti e che possono essere un ottimo strumento di condivisione.

Penso agli insegnanti che si troveranno ad accogliere l’onda emotiva e a darle forma e parola, perché compito della scuola è aiutare a dare nome alle cose, perché le cose esistono (la morte, la malattia, la sofferenza, la gioia, la salute, la vita…), ma bisogna comprenderle e la prima operazione è nominarle per poterle riconoscere.

Penso ai genitori, a noi genitori, allo strazio di una perdita che ci ricorda che nessun figlio è un possesso, ma solo un dono impegnativo e prezioso.

Penso che comunque è un bene che domani ci saremo e saremo insieme. E tu Saqlaeen sarai con noi.
Ti segneremo presente.

La Dirigente dell’IC di Prevalle
Maria Vittoria Papa

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