Nuovo deposito per Il Faro
di Aldo Pasquazzo

La struttura che ospitava l'associazione il Faro ha riportato molti più danni rispetto al previsto. Ieri a seguito l'incendio dei giorni scorsi sopraluoghi e ricognizione a vecchia e nuova sede


Il deposito dell’associazione Il Faro, andato a fuoco nei giorni scorsi a sud di Condino, ha riportato molti più danni del previsto. Lo hanno rilevato ieri, nel corso di un accurato sopraluogo, periti e tecnici dell'agenzia Assirisk di Desenzano.

“Nel corso della ricognizione è emerso che le parti portanti, copertura compresa, dovranno essere non sistemate ma rifatte ex novo”, avverte il numero due di Gabogas, Gimmy Galvagni, società proprietaria del fabbricato. Questa struttura già nel maggio del 1993 era stata devastata da un’esplosione, nella quale aveva perso la vita un camionista di valle.

All'interno, stavolta, mobili usati, vestiario, coperte, biancheria, attrezzi da cucina, quadri recuperati in giro il cui ricavato andava destinato a sostegno di progetti umanitari in Perù.

Galvagni, assieme al capofamiglia Gualtiero, ha dato subito la sua disponibilità affinché già nei prossimi giorni l'associazione possa traslocare in un'altra struttura di sua proprietà, dislocata a poca distanza, a ridosso dell'attuale caserma dei vigili del fuoco. Si tratta di un'area coperta di 1500 metri quadrati e accessibile dalla strada secondaria verso Mon.

Sulle cause, il pronunciamento è lo stesso che i periti del corpo permanente di Trento avevano ipotizzato nel corso delle successive verifiche: ossia il difettoso funzionamento della ciabatta elettrica destinata ad alimentare più prese. Solo il tempestivo allarme lanciato poco prima delle 4 dai Levorato ha consentito, almeno alla parte muraria, di evitare danni ancora maggiori.

Di fronte alla disponibilità della famiglia Galvagni, gli operatori del Faro si considerano compiaciuti e anche lo stesso sindaco di Borgo Chiese Claudio Pucci – presente all'incontro - fa trasparire la propria soddisfazione. “La cosa più importante, al di là della solidarietà, è che gli operatori del Faro abbiano da subito una casa dove riprendere la propria attività”.

Tullio Pernisi, dell’associazione il Faro, parla dell'immediato da farsi. “Con referenti della Comunità di valle, sempre ieri, si è valutato quanto si dovrà fare: prima di tutto smaltire quanto rimasto. Per questo abbiamo preso contatti con una ditta specializzata della Valsabbia che dovrebbe bonificare e smaltire il materiale lesionato e non più recuperabile”.

La stessa associazione, nel frattempo, ha fatto pervenire i propri ringraziamenti verso quanti hanno dato una mano.

“L’associazione ringrazia i vigili del fuoco di Condino, Cimego, Storo, Pieve di Bono e Tione per la tempestività dell’intervento e l’alta professionalità dimostrata nello spegnimento del fuoco e messa in sicurezza del caseggiato.

Vogliamo altresì ringraziare quanti altri ci hanno aiutato e ci sono stati vicino in questo momento difficile. Questa vicinanza è il segno più bello di una Comunità che fa rete nel momento del bisogno e una iniezione di fiducia per ripartire.

Infine ringraziamo anche a nome di quei poveri che siamo riusciti a dare una mano attraverso il lavoro del “mercatino” e che confidiamo di poter ancora continuare ad aiutare”.

in foto:
. il deposito andato a fuoco
. Gimmy Galvagni della Gabogas

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