I diari di Pietro Zani
di Giancarlo Marchesi

Sono in uscita oggi, 29 gennaio, nelle librerie, i due volumi che raccolgono i diari del maestro elementare che insegnò in Valle Sabbia nel corso dell’Ottocento: una preziosa testimonianza della vita dell’epoca


Escono oggi in libreria «I diari di Pietro Zani. Vita e pensieri di un maestro nella Lombardia dell’Ottocento», editi in due ponderosi tomi di oltre mille pagine da Franco Angeli nella prestigiosa collana «La società moderna e contemporanea» fondata da Marino Berengo, Franco Della Peruta e Lucio Gambi.

L’operazione editoriale, fortemente voluta da Alberto Vaglia, ha potuto contare sul prezioso contributo delle fondazioni Civiltà bresciana, Lucchini, Nicola e Lina Leali, alle quali si sono uniti il Comune di Vestone e l’Associazione amici Civiltà bresciana.

I volumi, curati da Simona Negruzzo, che insegna Storia moderna all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, e da Maurizio Piseri, docente di Storia della pedagogia all’Università della Valle d’Aosta, oltre alla trascrizione degli undici diari dello Zani, accolgono saggi di Alfredo Bonomi, Francesco Castelli, Alberto Vaglia, Massimo de Paoli e Giuseppe Biati che intendo inquadrare la figura e l’opera del maestro Pietro Zani e proporre inoltre alcune chiavi di lettura dei suoi scritti.

I volumi offrono al lettore i diari superstiti del maestro valsabbino Pietro Zani (Prato 1780- Sabbio Chiese 1868), un apparato documentario – come evidenzia lo stesso editore – di raro valore per organicità ed estensione dei temi, in grado di dare una molteplicità di chiavi di lettura in un’ottica di ricerca e di testimonianza storica.

I ricordi personali, la quotidianità di una comunità montana, la sua cultura materiale, le sue passioni, le sue paure di fronte alle calamità, formano la trama che s’intreccia con l’ordito delle grandi vicende sociali e politiche dell’Europa del XIX secolo, filtrate dalla cultura del maestro Pietro, sospesa tra il proprio mondo del villaggio valsabbino e l’universo urbano del Regno Lombardo-Veneto.

Oltre a valorizzare la cultura storica del territorio bresciano, la pubblicazione costituisce una fonte preziosa per futuri studi di storia socioculturale e di storia dell’educazione, filone di ricerca, quest’ultimo, che ultimamente raccoglie l’attenzione di svariati studiosi.


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