E per tetto un cielo di stelle...
di John Comini

Grande festa sabato a Magasa: la cittadinanza onoraria a Mario Tonincelli e Pietro Menga, l’intitolazione di una piazza al maestro Vito Zeni ed i solenni Tridui celebrati dal Vescovo Tremolada


Ma andiamo con ordine. L’altro giorno vado a trovare il mio amico Pierangelo Damiani, una persona schiva e profonda, grande camminatore e ciclista, amante della natura, che spesso mi presta libri che aiutano a rendere migliore questo pazzo pazzo mondo. Con lui condivido molte cose, è mio classe ed ha un figlio della medesima età del mio Andrea. Pierangelo mi ha raccontato che sabato è salito verso lo splendido paese di Magasa insieme al suo amico di escursioni De Giorgi Gianfranco, con il fratello Attilio e la nipote Mariaelena. Presso il municipio c’era un Consiglio Comunale straordinario durante il quale il sindaco Federico Venturini, visibilmente commosso, ha conferito la cittadinanza onoraria a Mario Tonincelli e Pietro Menga, artefici dell’osservatorio astronomico di Cima Rest.

La Valvestino è la méta perfetta per chi vuole immergersi in un ambiente incontaminato dal punto di vista naturalistico, coi tipici fienili con il tetto in paglia ed suoi paesi dove il tempo sembra essersi fermato. Cima Rest, a 1.300 metri di quota, è una zona meravigliosa, sul cui sfondo giganteggia il Monte Tombea. C’è il Museo etnografico della civiltà contadina, con slitte per il trasporto del fieno, falci e strumenti caseari che testimoniano la vita dura e operosa di molte generazioni di agricoltori e boscaioli. C’è la chiesetta alpina dedicata “A chi sofferse per la Libertà”, è consacrata alla Madonna della Neve, patrona della Val Vestino (una domenica d’agosto avevo partecipato ad una commovente e partecipata festa alpina, con ottimo spiedo finale…).

Ma a Cima Rest c’è anche un suggestivo osservatorio astronomico, la cui gestione è affidata all’Associazione Astrofili di Salò. L’osservatorio è diviso in due strutture dotate di telescopi. Una aperta al pubblico e attrezzata con un telescopio alloggiato in una struttura a tetto scorrevole. Quando il cielo è sereno, ogni estate, dal calar del buio fino all’una di notte, si può godere lo spettacolo offerto dalla volta celeste, con stelle e pianeti, in un cielo privo (cosa sempre più rara) di inquinamento luminoso.

L’altra struttura è esclusiva per il lavoro di ricerca ed osservazione dell’associazione ed è attrezzata con un telescopio comandato via computer.
Dall’osservatorio è stato scoperto nel 2007  un nuovo corpo celeste, denominato  “asteroide 221769 Cima Rest”. Tutto ciò non è fantastico?!
E tutto questo è anche grazie a Mario Tonincelli, di Toscolano, autore del progetto generale, ed a Pietro Menga, di Milano, che ha realizzato il telescopio dedicato alle osservazioni per il pubblico ed è autore delle complesse dotazioni software ed hardware che gestiscono le funzionalità del telescopio.

L’amico Pierangelo conosce molto bene Mario Tonincelli, molte volte va a trovarlo, mi ha raccontato che lavorava all’Enel e che la passione per l’astronomia l’ha ereditata dal padre. Ha un figlio in America ed una  figlia laureata in ingegneria chimica. Il signor Mario è una persona genuina e profonda, compie un’attività preziosa con cordialità e dedizione (sarà un caso che tutte le persone davvero speciali sono anche “semplici” e non sono piene di sé?).

Dopo aver partecipato alla bellissima cerimonia in Comune, tutti si sono recati nella piazza intitolata al maestro Vito Zeni (1922-1989):  per 40 anni è stato insegnante a Magasa e notissimo ricercatore storico: era (come si direbbe oggi) un uomo all’antica, credeva nel valore dell’insegnamento e della conoscenza del proprio territorio. Durante la guerra prestò servizio militare nell’aeronautica, ma dopo l’8 settembre ’43 fu internato in un campo di concentramento in Germania.

Finita la guerra, fu insegnante di ruolo presso la scuola elementare di Magasa, fino alla pensione. Ma non se ne stette in pantofole: appassionato di storia locale, attraverso la ricerca negli archivi, raccolse documenti e testimonianze di vita sociale e religiosa della stupenda Valvestino. Nel 1961 fu insignito del «Premio al merito educativo», consegnatogli a Strasburgo dal segretario della Corte europea dei diritti dell’uomo.

L’amico Pierangelo mi ha dato una pubblicazione del maestro Zeni, “Le confraternite della Valle di Vestino e il Sacro triduo di Magasa”, di cui sono stati omaggiati i presenti alla festa. Nella bellissima chiesa parrocchiale c’è stata poi la Messa per il Triduo dei defunti, celebrata dall’Arcivescovo di Brescia Pierantonio Tremolada (con la suggestiva illuminazione dell’apparato ligneo del Triduo, una spettacolare architettura scenica che regge 352 candele…)

A proposito di candele, approfitto per ricordare che il mio amico Pierangelo l’11 gennaio ha compiuto gli anni, e gli ricordo la battuta: “Capisci che stai invecchiando quando le candeline costano più della torta”… Ma noi del ’52 siamo degli splendidi ragazzi, e siamo solo all’inizio della carriera! Auguri in ritardo, classe, dal tuo amico “ritardato”!

Ci sentiamo domenica prossima, a Dio piacendo,
maestro John

Nelle foto (le prime 3 sono di Gianfranco De Giorgi, che ringrazio)
1) Il mio amico Pierangelo (in tenuta da ciclista) con Mario Tonincelli presso l’osservatorio di Cima Rest
2) La cerimonia nel Comune di Magasa
3) In piazza 
4) Il maestro Vito Zeni con la scolaresca, in Val di Ledro (1960)

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