Per scaldare i pannicelli
di val.

Un falò capace di portare il calore fino in cielo, per scaldare i pannicelli a Gesù Bambino. Tradizione rispettata in molti paesi della valle. Noi eravamo ad Alone, dove a dispetto del piccolo borgo si fanno sempre le cose "in grande"



Quattrocento lumini infilati in altrettanti bicchieri di vetro per indicare il chilometro e passa che mancava a raggiungere Alone, la piccola frazione di Casto che in occasione della nella notte di Natale ha accolto centinaia di persone.

Prima la messa
, celebrata a partire dalle 23:30 in San Lorenzo da don Marco Iacomino, per rivivere con gioia e raccoglimento l’arrivo di Dio in terra.

Poi il brulè ed il grande “siver”
preparato accostando ad un abete alto un dozzina di metri una gran quantità di bancali e altre “dase”.

Un rogo-spettacolo che fa parte di una tradizione che affonda le radici nella notte dei tempi, quando su ogni altura della Valle, oltrepassato il solstizio d’inverno, venivano accesi questi fuochi rituali e propiziatori.

Roghi che solo più tardi sarebbero diventati buoni per riscaldare la venuta del Signore nella fredda notte di Natale.

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