L'organo torna a risplendere e a suonare
di Aldo Pasquazzo
Sabato sera l’inaugurazione del restauro dell’organo della chiesa parrocchiale di San Floriano di Storo
Ci si attendava molta più gente sabato sera all’inaugurazione dell’organo della parrocchiale di Storo.
Sotto le navate della chiesa di San Floriano quasi metà dei banchi non erano pieni, anzi i posti a sedere potevano accogliere molta più gente ancora.
A presentare i lavori di restauro eseguiti e i relativi costi (oltre 80 mila euro in parte coperti da contributi) il delegato del Servizio di Liturgia presso l'Arcidiocesi di Trento, il professor Paolo Delama.
Poi l’esecuzione di alcuni brani e a seguire altri interventi da parte del sindaco Luca Turinelli, affiancato per l'occasione dalla assessore alla Cultura Ersilia Ghezzi, nonché del delegato imbrifero Luca Mezzi.
Per gli amanti delle storia negli ultimi 70 – 80 anni su quella tastiera, dislocata appena al di sotto del pulpito, si sono avvicendati prima fra tutti il compianto Danilo Baratella, nonché altri strumentisti tra cui Renato Mezzi, il professore Gianfranco Demadonna, Simone Pezzarossi, Francesco Romele e Domenico Giovanelli.
Memorabili i canti e le suonate del 31 dicembre in occasione del solenne Te Deum, il cui accompagnamento spettava al compianto maestro Baratella, mentre le voci più note erano riconducibili a Pietro Zontini, Angelo Cortella e Giovanni Ferretti che quella musica l'avevano nel cuore.
Ora questo prezioso strumento tornerà ad accompagnare le celebrazioni nella parrocchiale di Storo.