Secoval va al galoppo
Nei giorni scorsi la «Secoval» ha rinnovato il proprio consiglio di amministrazione confermando alla presidenza Dante Freddi. L’unico cambiamento riguarda la vicepresidenza: Michele Simoni è infatti subentrato a Ennio Lombardi.

Si chiama «Secoval», ha sede a Vobarno ed è una società pubblico-privata che lavora da tempo al servizio della Valsabbia. E nei giorni scorsi ha rinnovato il proprio consiglio di amministrazione confermando alla presidenza Dante Freddi. L’unico cambiamento riguarda la vicepresidenza: Michele Simoni è infatti subentrato a Ennio Lombardi.
Secoval offre servizi alle amministrazioni pubbliche, è nata nel 2003 e per il 90% è a partecipazione pubblica; «a2a» detiene il 5%, mentre il restante 5% è della Cassa rurale Valsabbia Paganella e della Banca Valsabbina.
Gli amministratori durano in carica tre anni, e come sempre, alla scadenza di un mandato si presenta l’occasione per fare consuntivi. «Il nostro bilancio è positivo in tutti i sensi, ed è stato approvato a grande maggioranza - dice il presidente confermato Dante Freddi - sia per la parte economica, che registra un utile importante per le scelte fatte dall’azienda con l’assemblea dei soci, sia relativamente alla crescita e al miglioramento dei servizi offerti. Con Secoval la Valsabbia, pur essendo una realtà periferica, ha dimostrato di poter offrire servizi degni dei centri più importanti».
Freddi fa riferimento a in particolare al Polo catastale, al quale aderiscono non solo i comuni valsabbini, ma anche centri come Botticino, Calvagese, Mazzano, Nuvolento, Nuvolera, Prevalle e Rezzato. «Grazie all’aumento di capitale della società, che oggi è oltre gli 8 milioni di euro - riprende Freddi - è stato possibile un significativo abbattimento delle tariffe, a volte dimezzate mantenendo lo standard di qualità».
Ricordiamo che fra i servizi erogati da Secoval troviamo la gestione dell’Ici, la cartografia e la gestione dei rapporti con il catasto, l’assistenza informatica e la gestione dell’energia per gli edifici pubblici. Inoltre, dopo aver realizzato uno studio sulle condizioni dell’illuminazione pubblica di tutti i 25 comuni valsabbini, la società sta predisponendo un progetto di adeguamento degli impianti, spesso obsoleti, pericolosi e causa di un enorme spreco di energia.
Aumenta l’offerta e cresce anche il personale: da un operatore nel 2005 si è arrivati a una trentina di dipendenti, con un’età media di 28 anni e tutti coordinati da Marco Baccaglioni.

M.ROV. da Bresciaoggi

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