Comparto legno a raduno per Santa Caterina
di Aldo Pasquazzo

Come da tradizione sabato scorso imprenditori, dipendenti e autotrasportatori della categoria si sono riuniti a Condino per festeggiare la patrona dei segantini 


Sono datori di lavoro, dipendenti e autotrasportatori del comparto legno - circa un centinaio di persone - che per un giorno all'anno si  ritrovano per un confronto alla pari. Stiamo parlando della ricorrenza patronale di Santa Caterina, che da un secolo a questa parte si ripete ogni anno con puntualità. 
 
E' avvenuto lo scorso sabato quando da Giulietta, all'albergo Condino, tra bolliti e strangolapreti, Teroldego e Nosiola hanno finito per fare tardi. 
 
A tutti gli operatori del comparto legno, in apertura di giornata, il reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli ha dedicato l'invocazione di Santa Caterina. “Ma il pensiero e il ricordo - ha detto il sacerdote - va anche a quanti non sono più tra noi, ad iniziare da Narciso Galante, che nel 2004 a Racines veniva travolto mortalmente nell'esercizio della sua attività mentre stava misurando tronchi. Poi Franco Butterini del gruppo Illen, Bruno Pizzini e  Mario Sartori dell'omonima segheria, nonché Franco Lombardi, la cui azienda è ora gestita a più mani dai tre figli”.
 
L'uomo di riferimento nell'ambito della realtà condinese, sia per età che per esperienza, è Carmelo Galante, fratello del compianto Narciso, che di anni ne ha 84 e che già a 16 tagliava tronchi nell'azienda consociata dei Galante al Giulis.  
 
“Dopo i recenti straripamenti – avverte Carmelo - anche da noi la  situazione si è fatta difficile, poiché è quasi impossibile riparare ai danni in tempo utile”. Gli fa eco il figlio Luca, che parla di spirito di gruppo e di un lavoro che richiede sempre più professionalità e dimestichezza nella pratica ormai meccanizzata”. Gianni Pizzini di Compi Legno lavora invece a livello famigliare nel settore staccionate e materiale da giardino. “Le difficoltà non mancano e la clientela richiede sempre più qualità e convenienza”. 
 
Poi tocca a Serafino Lombardi pronunciarsi. “Si lavora in un comparto – quello delle coperture – in cui la concorrenza è pressante e i margini non sono gli stessi di una volta. Anche da noi prevalgono serietà, qualità e rispetto nelle consegne”.
 
Ma a Condino la filiera del legno ha una storia e una tradizione già da quando, un secolo fa, a fare scuola erano prima i Giacometti, poi Silvio Butterini & Gualdi, Vittorino Dapreda, Sandro, Giacomo ed Enrico Galante, Massimo Poletti e Cesarino Quatrida.
 
Diversa la situazione a Storo dove, per cause e motivazioni diverse, della decina di aziende operanti nel comparto legno una volta ora ne sono rimaste solo tre: la “Ciara legnami”, quella conosciuta come la “Ciro imballaggi” e una ridimensionata ex “Storo Legno”.
 
A rappresentare la Valle di Ledro c'era, come di consueto, il popolare Renzo Ribaga, più conosciuto come “Cimino”. “Sei dipendenti, un fatturato di qualche milione di euro all'anno i cui segati e semilavorati provengono per la maggior parte proprio da Condino”. 
 
Il co-titolare della 2R di via Ampola 8 fa anche sapere che le realtà ledrensi hanno altri referenti e interlocutori. E' il caso della Alpi Legno, dei Bracchi e della Telnopan. “Quest'ultima è considerata in valle la leader in assoluto con i suoi 30 dipendenti   e  con i capifila Walter, Francesco e Flavio Cellana.
 
Nelle foto:
- Don Vincenzo Lupoli e l'imprenditore Carmelo Galante
- Aziende del comparto legno di Condino  
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