Soroptimist contro la violenza sulle donne
di Redazione

Il club di Salò e dell’Alto Garda Bresciano sarà in prima linea anche quest’anno per dire “no” alla violenza sulle donne. Le iniziative tra Salò e Gavardo  


Per il terzo anno consecutivo il Club Soroptimist Salò Alto Garda Bresciano sarà in prima linea sulle sponde salodiane per dire no alla violenza sulle donne. Come negli anni precedenti i luoghi prescelti per sensibilizzare la popolazione su questo importante tema saranno il comune di Salò e il Presidio Ospedaliero di Gavardo.
 
Nella giornata di domenica 25 novembre, sotto il loggiato della Magnifica Patria di Salò, sarà esposta un’installazione per ricordare tutte le donne uccise per mano di uomini violenti. Grazie alla collaborazione con i ragazzi della sezione grafica del quinto anno dell’Istituto Perlasca di Vobarno saranno inoltre presentati dei manifesti realizzati dagli allievi per questa importante occasione. 
 
I passanti saranno invitati a fermarsi e accendere una candela per ricordarle e onorarle. Uno striscione realizzato dal Club, dedicato all’evento, verrà calato da una delle finestre del palazzo comunale ed esposto per una settimana.
 
Al Presidio Ospedaliero di Gavardo vi sarà il "posto occupato", appuntamento ormai consolidato, che consiste nell’appoggiare un drappo rosso, simbolo del sangue versato, su una sedia vuota mentre nella sala d’attesa del Pronto Soccorso, sempre per una settimana, verrà esposto uno totem realizzato dal Club Soroptimist.
 
Lunedì 26 novembre, presso la Sala dei Provveditori alle 18.45, gli studenti del Laboratorio di espressioni filosofiche Liceo Fermi di Salò presenteranno al pubblico uno spettacolo teatrale di lettura, musica e danza incentrato sul tema della violenza di genere. 
 
I testi dello spettacolo sono tratti dal libro “L’amore che non è” di Giampaolo Trevisi, che affronta la tematica della violenza, narrando esperienze tragiche e a volte fatali, esistenze interrotte o sfregiate attraverso la voce e gli occhi delle donne.
 
L’iniziativa vuole portare ad una riflessione sulla “questione femminile” come un problema principalmente culturale, che rispecchia una situazione di arretratezza del paese, anche nei rapporti uomo/donna, dal momento che le donne vengono uccise proprio in quanto donne.

Nella foto un dettaglio di una delle passate edizioni della manifestazione
 
 
 
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