Ora c’è una alternativa
Si profila una possibile alternativa alla probabile chiusura degli impianti di risalita del Gaver: gli operatori turistici della Piana intendono proporre alla «Sat» la costituzione di un consorzio per la gestione degli impianti.

Si profila una possibile alternativa alla probabile chiusura degli impianti di risalita del Gaver: gli operatori turistici della Piana, infatti, intendono proporre alla «Sat», la società che gestisce skilift e seggiovia, la costituzione di un consorzio per la gestione degli impianti; magari con una partecipazione degli enti pubblici.
L’idea è uscita dalla recentissima riunione di una quindicina di albergatori e ristoratori attivi fra Gaver e Valledorizzo, che si sono incontrati per concordare insieme una strategia a fronte della decisione della Sat di non riaprire gli impianti nel prossimo inverno. Insomma: dopo il sindaco di Bagolino Marco Scalvini e dopo gli amministratori della Comunità montana, sono i privati a dirsi disponibili; anche a una partecipazione economica.

Commercianti, albergatori e ristoratori sono convinti che un accordo si possa trovare, e nel loro documento d’intenti, pur polemizzando su alcune incomprensioni sottolineano che «se c’è la volontà si possono superare tutti gli ostacoli e trovare le appropriate soluzioni».
Di certo gli addetti ai lavori non hanno digerito lo stop degli impianti a fune arrivato una settimana prima di Pasqua, quando c’erano ancora le condizioni di innevamento e climatiche perfette per poter sciare. «Questa scelta - ribadiscono - ci ha causato un notevole danno economico e un malcontento generale. Del resto capiamo anche le ragioni degli amministratori della Sat, quando si lamentano del pericolo e del danno provocato alle piste da discesa da chi pratica lo scialpinismo. Ma anche a questo si può ovviare».

La soluzione prospettata prevederebbe la realizzazione di un apposito percorso per chi va al Gaver per fare scialpinismo o per camminare con le ciaspole, in modo da evitare invasioni di campo permettendo la pratica in sicurezza di tutti gli sport invernali. «Noi - continuano gli operatori - siamo convinti che nella nostra piccola località tutti gli sport invernali possano coesistere nel rispetto umano e legislativo, che ogni sportivo possa praticare la propria passione, ma nel rispetto e nella tutela della Sat e di tutti gli operatori turistici, perchè ognuno possa svolgere il proprio lavoro serenamente».
Ora non rimane che attendere l’esito delle trattative.

Mila Rovatti - da Bresciaoggi
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